La Juventus prepara il contrattacco: i due punti-chiave del ricorso al Coni

Il giorno in cui verranno rese note le motivazioni che hanno portato alla penalizzazione in classifica per la Juventus si avvicina: entro lunedì verranno rese note dalla Corte federale della Figc, e soltanto da quel momento il club bianconero avrà trenta giorni di tempo per inoltrare ricorso al Collegio Arbitrale del Coni. 

Va da sè che il club modellerà la propria strategia difensiva in base a quanto verrà scritto in  quei documenti, ma ci sono due punti chiave attorno ai quali ruoterà la strategia difensiva bianconera, come riporta la Gazzetta dello Sport. 

Innanzi tutto, l'ammissibilità. In Appello il nodo è sull’ammissibilità della revocazione che ha portato al nuovo processo sulle plusvalenze (la Juventus era già stata giudicata e assolta in primo e secondo grado): c’erano fatti significativamente nuovi per poterlo fare? Secondo i legali della Juventus la Procura avrebbe ecceduto i termini per presentare la richiesta: gli atti non sarebbero stati ricevuti dalla Federcalcio il 24 novembre ma il 27 ottobre, mentre la richiesta di Chiné è stata firmata il 22 dicembre, quindi più di 30 giorni dopo, termine stabilito dal codice di giustizia sportiva.

In secondo luogo, le intercettazioni scartate, cosa che immediatamente fa tornare alla mente dei tifosi quanto accaduto nel 2006. La difesa si centrerà anche sulle intercettazioni. Secondo la Juventus, l’ascolto integrale dei colloqui farebbe emergere un contesto totalmente opposto a quello riportato dall’accusa. La Procura non avrebbe inoltre considerato una rilevantissima intercettazione tra Cherubini e Bertola (ex dirigente bianconero) non trascritta dalla guardia di finanza, in cui 
Bertola dice a Cherubini: "Non c’è nessun intento doloso. Se loro stanno cercando quello non troveranno nulla".