16/08/2022 12:42
Prima ha esultato, poi ha giunto i palmi delle mani come a voler mimare il gesto del dormire ed augurare la buonanotte ai supporters. Il primo gol italiano di Kvaratskhelia, autore anche dell'assist per il momentaneo 3-2 di Zielinski e di una prova eccellente a Verona, ha messo il georgiano sotto i riflettori ma cosa voleva dire quella curiosa esultanza?
In realtà siamo davanti ad una citazione di quella lanciata già da tempo da Stephen Curry, anch’essa diventata virale. L’apice della popolarità di questo gesto durante le Finals NBA dello scorso maggio, che portarono poi al titolo i suoi Golden State Warriors: il fatto avvenne durante Gara 2 contro i Dallas Mavericks, dopo che il cestista mise a segno tre punti nell’ultimo quarto ed impedendo così ogni possibilità di vittoria agli avversari. Allora Curry mimò il gesto (“night night”) che poi avrebbe utilizzato anche Kvaratskhelia, spiegando ai media che quell’esultanza (che ha tenuto a precisare fosse spontanea, non studiata né irriverente contro i Mavs e i loro tifosi) richiamava la buonanotte data ai figli, perché “è il gesto che chiude una giornata dopo che hai fatto del tuo meglio”. Stessa cosa poi ad aprile contro i Denver Nuggets.
Kvaratskhelia, come riporta il sito GianlucaDiMarzio.com è anche un appassionato di basket, nonché tifoso proprio dei Golden State e di Curry. E quindi il cerchio si chiude (anche se c’è da dire che pure Neymar, al PSG, ha proposto di recente la stessa esultanza: potere virale dello sport).