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Koulibaly: Benitez mi ha aiutato, con Sarri il calcio è matematica

12/10/2017 09:08

Koulibaly: Benitez mi ha aiutato, con Sarri il calcio è matematica |  Sport e Vai

Non ama molto parlare, preferisce farlo in campo, ma non dice mai cose banali Kalidou Koulibaly. Intervistato dal Messaggero il difensore del Napoli parla della sua infanzia (“Mio papà e mamma sono partiti per la Francia prima che io nascessi: lì hanno trovato lavoro, uno da operaio, l’altra da cameriera. Il francese è la mia lingua, quella che ho imparato a scuola, ma io ho sempre vissuto a contatto con persone del Senegal, sono cresciuto con una doppia cultura. Il mio quartiere a Saint-Dié-des-Vosges era pieno di miei connazionali, a casa parlavo la lingua madre, con gli amici pure. Con loro ho cominciato a giocare al calcio, per strada. Dicevano che ero forte”) e dei suoi inizi in azzurro: "Venivo dal Belgio, mi sono calato nel calcio italiano ed ho scoperto che era completamente diverso. Benitez mi ha aiutato e alla fine non è andata malissimo. Certo, è stata dura, ma faceva parte di un percorso naturale") poi si sofferma su Sarri: "Lui mi ha riscoperto, mi ha dato fiducia. E' davvero geniale. Vede cose che altri non vedono. Ti fa capire quanto nel calcio nulla può e deve essere imprevedibile. E' uno studioso. Qualsiasi domanda tu gli faccia, lui ha sempre una risposta. Ed è sempre giusta. Ti aiuta a pensare come squadra e non come singolo. Quando è arrivato mi ha detto: se fai come ti dico, diventerai un giocatore importante. E io ci sto provando, ma so che posso ancora migliorare. Con Sarri il calcio è matematica, insomma".  Parole al miele non solo per Sarri, ma anche per un suo compagno, Dries Mertens. Anzi, una semplice battuta: "Penso a un fuoriclasse". Allo scudetto ci crede come tutti: “Certo, crederci, ma non pensarci per ora. La Juve ha una storia diversa, soldi. Compra grandi calciatori. Sarà un bel campionato. Dobbiamo pensare solo alla Roma che ha tanti bravi giocatori oltre a Dzeko e Nainggolan. Sarri non mi ha fatto vedere un video di Dzeko, ce li ha fatti vedere della Roma, questa è la differenza. Non sarà un duello tra me e lui, ma tra Roma e Napoli. Se non siamo squadra rischiamo di perdere, al contrario verrà più facile vincere. Io posso anche fermare Dzeko, poi fa gol un altro ed è finita ma lui è bomber vero, uno da Pallone d’Oro. Mica uno qualsiasi”.Mi hanno raccontato cosa significa lo scudetto a Napoli, ma mi hanno anche detto che è difficile da raccontare, bisogna viverlo”. Si torna all'Olimpico. Contro la Lazio, l’anno scorso vi furono forti episodi di razzismo: “Si, ricordo. Si dice sia un problema di cultura, ma io come faccio a cambiare la cultura di un paese o di una tifoseria? Comunque qui non c’è solo razzismo nei confronti di chi ha la pelle diversa, ma anche contro i napoletani, i romani… Se abbandonerei il campo? Se sono dieci a fischiare vado avanti, mentre con uno stadio intero ci penso, forse esco”.


 


Tags: napoli koulibaly sarri

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