Kjaer ammette: Tifavo Pioli contro Rangnick

Si è fermato sul più bello. Simone Kjaer era diventato il leader della difesa del Milan, l'Ibra della retroguardia, come lo chiamano molti ma l'infortunio muscolare che si è procurato lo terrà fuori gioco per un po'. Intervistato dalla tv danese TV2il centrale del Milan, in attesa di vedere a distanza la gara con la Samp, ha confermato che si sentiva al top della condizione, orgoglioso delle sue prestazioni. Colpisce come il giocatore abbia rivelato chiaramente di aver "tifato contro" Rangnick quando si parlava del tedesco come allenatore rossonero

Io osservavo, ovviamente incrociavo le dita per la permanenza di Pioli. Era anche una situazione in cui non potevi fare molto, potevo solo andare in campo, vincere le partite e mostrare il carattere mio e della squadra. Per il resto potevo solo incrociare le dita, fortunatamente andò tutto bene. Pioli mi ha dato fiducia e tutt'ora lo fa. È un fantastico e bravo allenatore, sia in campo che fuori. Ma la differenza è a livello personale, Pioli si interessa prima di come sto a livello personale e poi come giocatore"

Dopo una parentesi sul periodo all'Atalanta ("Non ho visto quel periodo cosi disastroso come molti pensano, è stata un decisione dall'allenatore... era solo un problema tattico. Gasperini è stato onesto a dirmi che si doveva trovare una soluzione. Arrivò il Milan...Ora sono nel posto dove vorrei essere") e dopo aver detto di essere convinto del rinnovo, Kjaer si sbilancia sullo scudetto:

Noi ci crediamo, dobbiamo lavorare duramente. La strada verso maggio è ancora lunga. Ma sono ottimista. Lo scudetto sarebbe la cosa più grande della mia carriera. Se non sarà il campionato... allora l'Europeo