24/04/2021 09:26
La squadra del cuore non ce l'aveva da piccolo ("scelsi il Milan per mio zio ma in realtà a ogni partita decidevo chi mi piaceva di più") e forse non ce l'ha neanche ora perché a Moise Kean piace soprattutto vincere. Ed essere protagonista. Oggi con il Psg domani chissà. Intervistato da Walter Veltroni per la Gazzetta l'attaccante elogia i tecnici avuti alla Juve, da Grabbi e Grosso nelle giovanili, fino ad Allegri
mi ha dato fiducia anche se ero una testa calda. Mi ha fatto giocare e ha creduto in me, gliene sarò per sempre grato, a me piace molto. Magari scherzando, ti stimola a lavorare di più. Ti fa una battuta, tu lì per lì ridi ma poi ci ripensi e capisci che in quel modo ti ha voluto insegnare qualcosa. Senza di lui non sarei cresciuto così
Poche lacrime per l'addio alla Juve
"Un po' mi è dispiaciuto, questa società mi ha dato tutto e io ci sono cresciuto, senza di lei ora non sarei qui. Ma la vita di un giocatore è così e me ne sono fatto una ragione. La Juve resterà sempre nel mio cuore. Se ci tornerò? Non lo so, ora mi godo le semifinali di Champions col PSG e poi vedremo. Se sapessimo cosa succede domani, saremmo tutti ricchi".
Infine un ricordo di Chiellini
mi ha lasciato una cicatrice in allenamento. Era il più saggio del gruppo, mi trattava come un fratellino, mi ha sempre dato consigli e mi diceva come entrare in gruppo e come starci. Consigli che mi hanno aiutato e porto con me