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Juventus, Tevez: "Conte mi ha spiegato la A e non temo l'ombra di Del Piero"

28/08/2013 09:27

Juventus, Tevez: "Conte mi ha spiegato la A e non temo l'ombra di Del Piero" |  Sport e Vai

Innamorato già della Juventus, pronto ad accettare la sfida di indossare la 10 di Del Piero, più maturo e meno bizzoso, disposto a dimenticare gli screzi passsati visto che ha anche fatto pace con Mancini. Questo è Carlitos Tevez, il fuoriclasse argentino della Juve, come si racconta in un’intervista alla Stampa. L’Apache ammette che il calcio italiano è diverso rispetto alla Premier e ringrazia Conte per avergli fatto capire le differenze con dieci piccole regole: “Da voi è più difficile che in Inghilterra, perciò ho dovuto modificare qualcosa. La prima lezione è che in Italia non si può tenere tanto la palla, perché se salti il primo o il secondo avversario ne spunta un terzo e la prende. Un attaccante deve essere bravo nel movimento. Conte mi guida nel cambiamento: mi avrà già consigliato dieci cose che alla fine si sono rivelate esatte. Quando dissi che cura i dettagli come Ferguson lo pensavo davvero». Negli schemi del tecnico si è inserito subito e la responsabilità di indossare una maglia storica e amatissima dai tifosi non lo spaventa: «Sono una seconda punta, perciò mi trovo benissimo nel modulo di Conte. Se dovesse virare verso un 4-3-3 invece vorrei fare la punta centrale, stare largo non mi piace, si ricevono pochi palloni e io ho bisogno di essere al centro del gioco. Per i gol dipende dai palloni che riceverò. Il ruolo non è cambiato. Forse a Manchester andavo qualche volta in più in area di rigore ma non c’è una grande differenza. Mi hanno spiegato la storia della maglia numero 10 e accetto la responsabilità di portare il 10 nel miglior modo possibile. Del Piero l’ho affrontato con il City però l’essere stato in Inghilterra mi fa pesare meno la sua ombra: laggiù anche un campione come lui contava poco, gli inglesi parlano, si interessano e conoscono soltanto chi sta in casa loro». Tevez era stato definito come un piantagrane ma lui non è interessato ai giudizi altrui: «Do poca importanza ai giudizi di chi non mi conosce. Con Mancini ci siamo riappacificati. Sabato era a Genova ma non l’ho visto altrimenti l’avrei salutato». Due anni fa voleva smettere, proprio dopo le liti con Mancini ma lui chiarisce:: «Dicevo che avrei smesso a 28 anni, benché fosse un’età sparata a caso, potevano essere 27 come 30. Cosa mi nausea lo dico quando smetterò: non ero e non sono stanco degli allenamenti e della vita che impone l’essere un calciatore, ci sono altre cose che non mi piacciono e in ogni caso per tre anni non se ne parla, così come del sogno di finire al Boca Juniors: ho firmato per la Juve. L’interesse del Milan? Galliani ha insistito però mi hanno detto che non aveva i soldi per convincere il Manchester City».


Tags: juventus milan mancini del piero conte tevez

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