Juventus: Dybala-Higuain armi improprie, Pjaca bocciato. Col Porto serve di più

Juventus, il punto dopo Palermo

Vittoria doveva essere, vittoria è stata. La Juventus si gode il poker rifilato al Palermo, migliore viatico per affrontare questi giorni che separano i bianconeri dalla sfida di Champions League col Porto. +10 sulla Roma, +12 sul Napoli e le mani sullo sesto scudetto sempre più vicino.

JUVENTUS, IL PORTO SI AVVICINA Ma ovviamente l'analisi su quel che è stato in campo ieri va oltre la vittoria, facile e prevedibile, contro i rosanero. La Juve è piaciuta solo a tratti in una partita in cui la concentrazione, per ovvi motivi, non poteva che essere massima. Proprio questo i bianconeri dovranno evitare in Portogallo. Al Palermo sono state concesse un paio di buoni palloni, anche sull'1-0 nel primo tempo, che sarà meglio evitare col Porto. Allegri si è molto arrabbiato per una continua serie di errori, soprattutto tecnici.

PORTO-JUVENTUS, EVITARE I CALI Troppi passaggi sbagliati e una sorta di nervosismo latente. Dopo il cambio di Dybala col Sassuolo, quello di Lichtsteiner con l'Inter, ieri sono scattate a distanza scintille tra Allegri e Bonucci. Anche qui sulla gestione dei cambi, non quella del difensore che ieri ha festeggiato la 300sima in A, ma sui giocatori a rischio crampi nel finale. Bonnie e Max si sono mandati a quel paese (eufemismo) a vicenda. Insomma se da un lato sembra che la tensione sia alta, bisogna evitare che non vada oltre i livelli di gestibilità, del tecnico e dello spogliatoio.

JUVENTUS, PROMOSSI E BOCCIATI Capitolo singoli. Dybala e Higuain non si discutono ma ieri la Joya è sembrata più a suo agio nel modulo a tre punte, in contumacia Mandzukic, che in quello del 3+1 quando gioca il croato. Vero è che l'ingresso di Cuadrado ha rimesso le cose come stavano ma la resa dell'ex Palermo va aumentata proprio giocando alle spalle del Pipita, killer dell'aria di rigore anche in versione assist. In crescita Marchisio e Dani Alves, anche se il brasiliano non è ancora nemmeno lontano parente di quello di Barcellona, si è rivisto su discreti livelli anche Benatia. La nota negativa è stata Pjaca. Il talento croato stenta ad esplodere ed anche in quella che sembrava essere una partita disegnata per lui ha steccato. Qualche buono spunto, soprattutto quando è stato messo a sinistra ma gli è mancato il guizzo, oltre che il fiato visto che è sparito nel finale. Troppo precipitoso, troppe finte, troppi dribbling, troppa voglia di fare. Dalla sua parte c'è l'età, il tempo. Quello che manca, poco, all'appuntamento con la Champions di mercoledì. La Signora scende in campo, con l'abito da sera.

Luca Fusco