Juve, parole gip tribunale Torino scatenano la bufera

"Sulla questione delle plusvalenze la Juventus potrebbe essere in buona fede". È quanto osserva Ludovico Morello, il gip del Tribunale di Torino che lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure interdittive per Andrea Agnelli e altri indagati. Alla luce degli atti disponibili in quel momento, il giudice ha scritto che se la Juventus si è attenuta alla prassi "risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste".

Queste parole, che stanno facendo il giro del web, hanno scatenato la bufera sui social: "È stato fatto tutto in buona fede, ne sono sicuro: Mandragora all Udinese per 20 milioni, perché questo forte sconto? Per me ne valeva minimo il doppio" oppure: "Sicuramente ….. nelle intercettazioni quando dicevano ….." e ancora: "STIAMO PERCULANDO LA CONSOB…..Ovvio che erano in buona fede …… di facile intuizione …" e poi: "se trovano la carta ci saltano alla gola", "Qui è peggio di calciopoli". La buona fede appare evidentissima"

C'è chi osserva: "La questione plusvalenze è molto marginale nell'inchiesta: sono i costi relativi agli ingaggi dei calciatori che sono sotto la lente di ingrandimento in quanto sembrerebbero artificiosamente ridotti nel bilancio... è tutt'altra cosa" e infine: "La questione plusvalenze è l’unica dove possono dormire tranquilli; è tutto il resto che fa tintinnare le manette"