Jeda: "Juve cambia mentalità e punta su di lui"

L'ex attaccante del Cagliari, Jeda, ha parlato al portale bianconero juvenews.eu del momento della Juventus in vista della delicata gara contro i sardi.

Tra Cagliari e Juventus mi aspetto una partita diversa da quella che mi sarei potuto aspettare solo qualche giorno fa. Mi spiego meglio. Il Cagliari, con il nuovo allenatore ha ritrovato coraggio e sta giocando diversamente. Non dico che sarà facile, ma mi aspetto un Cagliari pronto a dare battaglia.

I tre giocatori chiave della Juve visti da Jeda

Jeda si sofferma poi sul momento dei bianconeri e su tre giocatori fondamentali per il mondo Juve: Dybala, Cristiano Ronaldo e Chiesa:

L'assenza dell'argentino pesa tantissimo. Dybala è un giocatore di grande qualità e, a differenza di Ronaldo, può risolvere qualsiasi partita con una giocata. Quando le gare si complicano, Dybala penso che sia l'unico capace di inventersi la giocata che cambia il match. Senza questo la Juve ha perso tanto.

Su Ronaldo, invece Jeda non ha parole al miele:

Ronaldo deve imparare ad applauidire i compagni quando fanno una bella giocata. Se non lo fa li limita psicologicamente. La Juve non ha solo Ronaldo, ma tanti altri ottimi giocatori ed è difficile pensare che voglia fare affidamento solo su un singolo. Nella Juve questa mentalità non deve esistere. Se hai in campo Cristiano o non ce l'hai, non ti deve cambiare nulla. Pirlo ha Chiesa, ha Morata. I bianconeri devono ritrovare il gruppo e compattarsi. Non possono fondare il gruppo su Ronaldo che, sì, ha fatto la sua ineguagliabile storia, ma che non deve essere il solo faro della Juve. Altrimenti diventa un limite per lui e per i suoi compagni, che finiscono per giocare solo in funzione di quello che fa. 

Infine, su Chiesa Jeda ha le idee chiare: 

Chiesa ha tutto per diventare il nuovo leader della Juve. Non avevo dubbi sul suo talento. Penso fossero normali le sue difficoltà all'inizio, ma ora è cresciuto tantissimo anche mentalmente ed è fondamentale. Ieri sera è stato devastante ed è l'unico che ora può spaccare le partite. Sposta gli equilibri. Sta dimostrando di essere da Juve e non ha paura di sbagliare. Nell'allungo è più rapido, ma nelle movenze e per la sua posizione in campo, mi ricorda Del Piero.