Italia, Barzagli: Gli oriundi siano i benvenuti

Fuori dal tunnel da un po’, ora per Barzagli è tornato definitivamente il sereno. Alle spalle il lunghissimo infortunio il difensore si è ripreso un posto nella Juve ed è stato anche richiamato da Conte ma non dimentica i momenti difficili: “Dopo l’operazione a metà settembre è arrivata la mazzata con la frattura da stress all'osso operato. Li mi è cascato il mondo addosso. E' stata una bella botta. Ho pensato di rallentare per un mese, ma già dopo due giorni ero a lavoro per tornare prima possibile e ora sono qua. Ho zoppicato per sei-sette mesi anche solo per andare in bagno. C'è stato un momento in cui mi sentivo un corpo estraneo alla squadra”. Barzagli ha le idee chiare sulla polemica per gli oriundi in nazionale: "Ci sono sempre stati. Ci sono delle regole. Se posso essere convocati e stanno facendo bene Sono i benvenuti". Un pensiero anche alla Champions: "Perché non sognare? Noi ci dobbiamo credere, al di là del sorteggio. Mancano 4 partite alla finale, dobbiamo crederci". Dal ritiro della nazionale ha parlato anche la new-entry Valdifiori. Un sogno la convocazione in azzurro a 29 anni: “L'anno scorso ero a conquistarmi la serie A e oggi essere a Coverciano è un sogno nel sogno. A volte si punta su giovani stranieri, ma anche nelle serie minori c'è tanta qualità. Sono venuto qua con la massima umiltà. Negli ultimi anni ho giocato vertice basso, ma ovviamente per la Nazionale giocherei anche in porta. Mancano De Rossi e Pirlo, qua ci sono Verratti e Marchisio. Sono qua per capire come funziona in ambito internazionale”. Conte l’ha accolto bene: “Mi ha dato il benvenuto e lui come i compagni hanno cercato di metterci a nostro agio. Mi ha colpito la voglia di darci un'identità tattica. Non soffro la fatica, l'entusiasmo e l'adrenalina mi aiutano". Il modello da seguire è uno: “Pirlo è il numero uno da anni, io cerco di imitare alcune sue giocate. Essere qua mi da la possibilità di migliorare".