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Inter, Melo: Nessuna rivincita con la Juve, Mancini decisivo

03/09/2015 12:57

Inter, Melo: Nessuna rivincita con la Juve, Mancini decisivo |  Sport e Vai
Esploso alla Fiorentina, cercato invano da Mourino all’Inter (“Mourinho mi voleva fortemente. Poi la trattativa non è andata in porto anche se non so perché. Adesso sono qui, ed è questo l'importante"), fallimentare alla Juventus che lo aveva pagato 25 milioni di euro e col Brasile ai Mondiali, rinato dopo e tornato star con la maglia del Galatasaray, Felipe Melo è alla terza avventura in un club italiano. Roberto Mancini lo ha voluto fortemente per dare “fisicità” alla sua Inter e il centrocampista ha voglia di non deluderlo, come rivela nel giorno della sua presentazione ufficiale: “Non ho avuto paura di non venire qui. Le porte che Dio ci apre non le può chiudere nessuno. Ho continuato a lavorare al Galatasaray inattesa della mia opportunità. Trovo un'Inter affamata, che vuole vincere ed è un piacere giocare nel club dove hanno militato Veron e Simeone, i miei due idoli. La fiducia di Mancini è stata decisiva per una sfida così importante". Nessuna voglia di rivalsa con la Juve, chelo scaricò (“Per un futuro bello devo fare bene nel presente. al Galatasaray ho fatto la storia, ho parato anche un rigore, spero di fare la storia anche qui. Il passato è passato. Solo il futuro è importante") e tanta di far bene in nerazzurro: "Un club come l'Inter parte sempre per vincere il campionato. E' un grande club, deve pensare sempre alla vittoria. Poi toccherà al campo dare le risposte. La mia forza è il mio carattere, la mia cattiveria in campo". La fama di giocatore falloso la respinge con durezza: “Un giornalista dovrebbe dirmi che l'anno scorso non ho preso nessun cartellino rosso. Gli esseri umani maturano, io non sono il bambino di dieci, cinque anni fa. Conosco la mia forza, ogni anno miglioro. Le ammonizoni ci saranno, gioco a centrocampo, non ci penso proprio a non fare fallo se uno vuole far gol”. Sulla scelta del numero 8 motivazioni trascendentali: “Sono cristiano. L'8 è la mia data di nascita, 8 è anche l'infinito, il 3 è il simbolo della Trinità”. Con Melo ci sarà più personalità nello spogliatoio: “Dobbiamo essere leader dentro e fuori dal campo. Io non sono meglio di nessuno, ma credo che posso dare una mano. Il club potrà darmi una mano invece per tornare in Nazionale. Kondgobia? Lui è giovane, ha una prospettiva importante e ha già un grande nome. Possiamo fare cose importanti ma non bastano le parole. Dobbiamo lavorare e mettere tutto sul campo”. Smentiti invece problemi ambientali a Istanbul: “Mai avuto problemi, amo la città, il paese. Mia moglie piangeva perché siamo stati quattro anni lì, abbiamo stretto amicizia. Tornerò lì. Solo bugie hanno detto”. Presentato anche l’altro neo-arrivo, Telles: "Sono un difensore che sa l'importanza della marcatura e della posizione. Poi sono bravo anche in fase di cross e di assist. In Italia l'aspetto difensivo è importante e voglio migliorare, senza però dimenticare le mie qualità offensive. Per il numero di maglia normalmente mi piace il 13, qui non potevo averlo, ho deciso allora di prendere il 12 che mi piace. Spero di fare la storia con questo numero. Sono felice di giocare con un giocatore come Melo che ha un grande palmares, ha giocato con la Nazionale. E' una gioia giocare così. ogni squadra dovrebbe avere un giocatore come lui, dà tanta qualità. Personalmente mi ispiro a Marcelo, è un esempio, ha fatto la storia del club, ha ottenuto grandi risultati con la Nazionale, spero di poterlo emulare…”. Stefano Grandi       

Tags: juventus inter mancini Melo galatasaray Telles

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