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Inter, Mancini: Manco sapete che vuol dire difesa a 3 o a 4

03/10/2015 15:35

Inter, Mancini: Manco sapete che vuol dire difesa a 3 o a 4 |  Sport e Vai
Il primo ko stagionale, assai doloroso peraltro, contro la Fiorentina ha tolto un po’ il sorriso sul volto di Roberto Mancini che alla vigilia della gara della sua Inter con la Sampdoria, per un revival di ex (lui bandiera blucerchiata, Zenga colonna nerazzurra), punzecchia la stampa per le critiche. E’ stata condannata la scelta del tecnico jesino di schierare l’Inter con la difesa a 3 e lui non ci sta: “Parlate solo di questo in Italia, difesa a tre, a quattro. A volte non sapete nemmeno cosa vuol dire. I giocatori sono sempre 11 in campo, la squadra non perde per questo, ma perché gli avversari hanno fatto meglio, perché commette errori, perché doveva andare così. Non cambia niente giocare a tre o cinque. Ci sono cose che non incidono sulla partita, incidono gli errori di un giocatore o se un gicatore gioca e non è in forma, se uno fa un bellissimo gol.  E' stata una sconfitta assurda per come è capitata. Sono quelle partite che nascono così e non c'è niente da fare. Nella prima mezz'ora forse è stata una delle migliori partite fatte, nonostante fossimo sotto di 3-0. Chi vuol parlare parla, i risultati condizionano tutto. La squadra non ha problemi”. Poi aggiunge inacidito: “Ma le rivedete le partite? Voi fate questo lavoro.Come gli ex calciatori che parlano in tv. Deve poi controllare quello che dice. Se tu rivedi la partita, il risultato è assurdo, questo è. Non mi spiego niente, nessun approccio sbagliato, niente di niente. In quattro minuti un errore, da vedere se è rigore o meno, 1-0, poi 2-0. E' stata equilibrata per 30 minuti, le partite vanno così, si subiscono gol, poi l'espulsione e finisce così. E' la migliore partita che abbiam fatto. Posso spiegarmi una partita in cui perdiamo e giochiamo malissimo, non così. Si accetta il risultato e pazienza, sappiamo che si può anche perdere. Non mi preoccupo di cosa scrivete. Ho la mia idea di calcio, non posso mica farmi condizionare da fattori esterni. Non sono preoccupato perché mi criticano, perché cambio modulo o gioca uno. Non è una cosa che mi preoccupa.”. E ancora: “Ho giocato anche con tre difensori e due laterali, nella mia filosofia di gioco posso giocare in qualunque modo. L'Inter non perde perché gioca a cinque o a sei, io con la Samp ho vinto uno scudetto giocando così, ma anche la Juve di Conte. Le partite nascono così, quando sei sul 3-0 non è che puoi recuperare, puoi solo prendere altri gol”.  Si inalbera anche quando gli chiedono di Telles come ipotetico laterale avanzato e dice: “Tutti vogliono fare gli allenatori in Italia. Il calcio è pazzesco, tutti si mettono lì a pensare quale sia la cosa migliore. Se un giornalista sbaglia la formazione impazzisce. Dovrebbero fare un fantacalcio per i giornalisti sulla formazione. E' incredibile. Comunque no, non può giocare come esterno alto. Poi magari se stiamo vincendo e dobbiamo coprirci può metterlo alto e coprire con qualcun altro”. IL CASO JOVETIC - Che il Mancio sia alquanto nervosetto lo si deduce anche alla domanda su Jovetic, infortunato per l’Inter e convocato nella sua nazionale: “Non me ne frega niente. Non è successo nulla, non sono arrabbiato con nessuno, è stato convocato perché è la prassi, si farà vedere. Non essendo in grado di giocare non giocherà. Non c'è alcun tipo di problema. Non è in grado, altrimenti avrebbe giocato domani. Jovetic è intelligente, sa benissimo la sua situazione. La nazionale lo chiama lui deve andare per farsi vedere, ma deve essere in grado di decidere qual è la migliore cosa da fare. Se vogliamo avere Jovetic al 100% forse è meglio che torni indietro e non rischi, ma se lui decide di giocare non posso farci niente, non sono arrabbiato. Lui lo sa, io ho parlato con lui, deciderà lui. Io proverò a fare in modo che lavori in questi 14 giorni, non è in grado di giocare, se gioca magari si fa male e salta quattro partite”, Lo addolciscono un po’ i ricordi e la sfida con Zenga: “Sono andato tante volte lì da avversario. la partita con la Samp è sepmre speciale, sono stati anni importanti, mi fa piacere ritrovare Walter, era stato un compagno di tante battaglie, da avversari e compagni, sono felice che sia tornato”. Ultimo pensiero su Buffon escluso dalla lista per il Pallone d’oro: “Buffon è stato per 20 anni il miglior portiere al mondo e non ha mai preso un pallone d'oro, se si arrabbia ora sbaglia. Negli ultimi anni ci sono stati giocatori top al mondo come Baresi, Maldini ma non hanno vinto il Pallone, pur avendo vinto tutto. Non credo che si debba arrabbiare per questo”. Stefano Grandi       

Tags: sampdoria inter zenga mancini jovetic

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