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Inter, i 47 motivi per non esonerare Conte

05/11/2020 10:41

Inter, i 47 motivi per non esonerare Conte |  Sport e Vai

Il vero Conte a Milano l'hanno visto poco da quando ha firmato con il club nerazzurro. Ne hanno visto in sala stampa la versione famelica e arrabbiata per un anno, salvo poi diventare quasi pecorella mansueta in questa stagione, mentre in campo solo raramente si è vista una squadra a immagine e somiglianza del tecnico che aveva riaperto il ciclo Juventus con tre scudetti di fila e fatto bene anche in Nazionale e col Chelsea. Il rischio eliminazione dalla Champions, unito ai troppi passi falsi in campionato, stanno facendo tornare a galla le voci di esonero che già circolavano in estate. Zhang non sarebbe contento di quello che sta vedendo dopo aver provato - nei limiti del budget post-Covid - ad accontentare l'allenatore sul mercato (Kolarov e Vidal sono precise richieste di Conte) ma di esonero non se ne può parlare. Perché? Semplice è una questione di soldi, tanti soldi.

Conte è arrivato nel 2019 firmando un triennale: primo anno a 10 milioni netti più 2 di bonus, secondo e terzo 12 milioni netti più bonus. Secondo la Gazzetta dello Sport l’Inter non ha potuto beneficiare delle riduzioni fiscali del Decreto Crescita, tanto che lo stipendio netto di Conte e del suo staff peserebbe per 13,5 milioni a stagione: allora come oggi sarebbero 47 lordi in caso di divorzio senza accordo.

Non va dimenticato che i nerazzurri stanno ancora versando lo stipendio a Spalletti, il cui contratto da 4,5 milioni netti a stagione scade a giugno 2021. Conte dunque resta perché in ogni caso non può essere mandato via.


Tags: inter conte zhang

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