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Inter, Gresko: Vi spiego cosa successe quel 5 maggio

04/07/2020 15:13

Inter, Gresko: Vi spiego cosa successe quel 5 maggio |  Sport e Vai

"Non hanno massacrato solo me, tutta la squadra è stata massacrata. Anche io ho sbagliato, ma potrei menzionare tante altre cose che ci hanno impedito di vincere quell’anno" Intervistato da Il Posticipo, Vratislav Gresko, difensore slovacco diventanto il simbolo in negativo del celebre 5 maggio 2002, quando l'Inter perse uno scudetto che sembrava in tasca dopo il ko con la Lazio, torna su quella gara maledetta: "Bisogna pensare alle cose belle e mettersi quelle brutte alle spalle: non dimenticarle, ma saperle usare nel futuro. vincendo con la Lazio avremmo vinto lo scudetto, ma abbiamo perso. A Verona contro il Chievo eravamo avanti 2-1 poi però la partita è girata e abbiamo preso gol all’ultimo minuto. Ci sarebbe bastato battere l’Atalanta in casa per vincere lo scudetto invece abbiamo perso: io però non avevo giocato perché squalificato per somma di cartellini gialli. Uno può trovare sempre il modo per giustificarsi, io però non cerco scuse per quello che è successo. Il giorno dopo eravamo delusi. Quando uno ama il calcio e perde poi è deluso. Io non voglio dare colpe agli altri, mi prendo le mie responsabilità. Ero giovane, avevo 22 anni. Dopo una sconfitta che faceva male, la cosa migliore da fare è chiudere la porta di casa e rimanere lì dentro e non andare in giro. I tifosi vanno allo stadio per vedere la propria squadra vincere e quando non succede si arrabbiano. I tifosi pensano che i giocatori possono influenzare l’andamento delle cose. Quando un calciatore va in città, a prescindere dal fatto che abbia giocato o meno il giorno prima, viene beccato dai tifosi che incontra e deve prendersi le colpe. In ogni nazione però è diverso".


Tags: inter 5 maggio Gresko

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