Inchiesta Juve, spunta anche l'intercettazione di Higuain

Emergono nuovi dettagli sull'inchiesta della Procura di Torino su bilanci falsi e plusvalenze fittizie della Juventus e sulle manovre sospette relative agli stipendi durante il periodo del Covid. Si sa che fu Chiellini a fare da mediatore tra club bianconero e spogliatoio e ggi La Stampa racconta i dubbi che attanagliavano alcuni giocatori della Juventus, tra cui Higuain e Dybala, che non erano proprio d’accordo alla rinuncia degli stipendi.

Il 28 marzo 2020 la società comunicò «di aver raggiunto un’intesa con i calciatori e l’allenatore della Prima Squadra» sulla questione stipendi. L’accordo prevedeva il taglio di quattro mensilità: marzo, aprile, maggio e giugno 2020. In realtà, la scrittura privata tra il presidente della Juventus, Andrea Agnelli e il capitano Giorgio Chiellini diceva altro. Lo stesso capitano lo spiegò ai compagni, in una chat di squadra sequestrata dalla guardia di finanza durante le indagini. «Vi arriverà nei prossimi giorni un foglio che vale tutto e niente come quello che abbiamo firmato io e il presidente dove ci impegniamo a lasciare i restanti mesi di questa stagione. Per questioni legislative di Borsa la comunicazione che uscirebbe è solo della rinuncia ai 4 mesi. È chiesto di non parlare nelle interviste sui dettagli di questo accordo».

A quel punto, scrive La Stampa, Higuain si preoccupa: «Per il Covid, nel 2019-2020, ci siamo fermati tre mesi, durante la seconda ondata non c’è stato nessuno stop. Quindi perché dobbiamo rinunciare agli stipendi? Ad aprile un mese ce lo pagano?».