Il silenzio di Conte e il rumore dei nemici

Le parole dette dopo la sofferta vittoria sul Napoli, tra veleni, vaffa, rossi dati e negati, polemiche sul non-gioco sono state le ultime pronunciate pubblicamente da Antonio Conte. Il tecnico dell'Inter infatti ha saltato la tradizionale conferenza di vigilia della partita con lo Spezia di questo pomeriggio. Nessun giallo, sia chiaro. La spiegazione (ufficiale) è stata fornita subito proprio per evitare speculazioni di ogni tipo

Il club nerazzurro infatti ritiene che giocando ogni tre giorni e parlando il tecnico dopo la partita non è indispensabile organizzare una conferenza stampa

Conte dunque tornerà a parlare oggi, dopo la gara, ma davvero è stata la sovraesposizione mediatica a indurre il tecnico a non presentarsi alla stampa? Possibile ma non sicuro. Anche perchè tra campionato e coppe non è la prima volta che si gioca a getto continuo in era di emergenza Covid e Conte non aveva mai saltato un appuntamento in conferenza. Il Corriere della Sera traccia un parallelo con la politica e scrive che

"Come se fosse una tornata elettorale, Conte ha preferito il silenzio alla vigilia di un match che può riportarlo in testa alla classifica dopo 10 mesi".

Conte sogna il primo posto oggi stesso

Di fatto Conte sta via via abbandonando la versione soft di inizio stagione, quando appariva mansueto in sala stampa e privo di quella "garra" che lo ha sempre contraddistinto non solo in panchina durante le partite ma anche nelle conferenze. Sono rispuntate le polemiche con i giornalisti (vedi caso Sky con Anna Billò e Capello), le risposte acide ("togliete il vino da tavola"), le critiche con chi non guarda i numeri della sua Inter. Insomma il rumore dei nemici - come diceva Mourinho - Conte lo sente eccome. E per una volta ha preferito non replicare, sognando il primo posto in classifica nel pomeriggio. Quando, se capitasse, è sicuro che la parola gli tornerebbe fluida. Come ai vecchi tempi.