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Il no alla Juve e i retroscena su Inter, Roma e Spalletti: Nainggolan scatenato

13/02/2022 19:46

Il no alla Juve e i retroscena su Inter, Roma e Spalletti: Nainggolan scatenato |  Sport e Vai

L'Inter, la Roma, persino la Juventus. E poi i suoi allenatori, in primis Spalletti, e i suoi 'vizi'. C'è di tutto nell'intervista di Radja Nainggolan ai microfoni del canale Twitch OCW Sport. 

"Ho detto che non sarei andato alla Juve, quando ero a Roma bussava ma non ci sono andato: non la odio, a differenza di quanto scrivono. Ma a me piace vincere contro i più forti, la mia sfida è questa. Perché ho lasciato la Roma? Abbiamo fatto la semifinale di Champions, sentivo che Monchi mi voleva bene. Ero in vacanza, arrivavano chiamate anche dalla Turchia: la Roma aveva dato dei mandati ad alcuni procuratori per vendermi a chi più portava soldi. Ho deciso io dove andare e ho scelto l'Inter con Spalletti. Tornerei a Roma a piedi, anche domani, ma le storie d'amore finite bene possono essere distrutte. Se io oggi torno e i risultati rimangono quelli che sono, pago come tutta la squadra e rovinerei il bel rapporto che c'è oggi. La differenza tra derby di Roma e derby di Milano? Anche a Milano è una partita che si sente, però sono tutti amici, tra virgolette. Invece a Roma se vinci o perdi è vita o morte: per dieci giorni ti rompono i c... A Milano perdi il derby e il giorno dopo fai una passeggiata in centro, non succede niente".

Quindi sul rapporto con gli allenatori:

"In Spalletti mi ci rivedo caratterialmente, lui è uno che non fa le cagate che faccio, ha sempre camminato dritto: è talmente impulsivo che ti viene addosso da uomo e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. È una cosa buona, ma non è accettata da tutti. Non ha paura di nessuno, ragiona così, è un animale fisicamente. Quando eravamo all'Inter avevo la camera al primo piano vicino alla palestra e lui all'una di notte faceva le trazioni. È quello che mi ha dato più di tutti, ho ricevuto tutto e ho cercato di dargli sempre tutto. Lui come centrocampista offensivo non vedeva solo il fantasista, voleva la pressione alta e metteva me. Con Totti nessuno ha ragione, è una guerra in cui bisogna schierarsi da tutti e due i lati: Totti avrà sempre i piedi buoni, però voleva decidere la fine della sua carriera. Se lo meritava, anche io mi sarei sentito così entrando sempre alla fine: ma Spalletti aveva le sue ragioni a farlo. L'allenatore è sempre quello che decide. Conte invece è un freak, un ossessionato: anche se vince vuole migliorarsi ancora, è ossessionato dalla vittoria. Io non ho giocato tanto con lui all'Inter: potrei dire che è scarso, ma non sono il tipo. Quando uno è forte è forte, devo essere onesto: lui è un grandissimo allenatore ed è stato diretto con me, mi ha detto le sue idee: ho scelto di mettermi in gioco per sei mesi, non ho avuto possibilità e me ne sono andato. Mourinho? Ho parlato con tanti giocatori che l'hanno avuto: è una grandissima persona, so che un allenatore ha bisogno dei calciatori. È diversa questa Roma da quella di dieci anni fa".

Infine su alcuni compagni d'avventura:

"Icardi è un personaggio particolare, ci parlavo ma non era molto aperto. È un attaccante forte, negli ultimi anni però sembra abbia smesso di giocare. Tu vedi Icardi fino a tre anni fa: sembrava il più forte al mondo nel fare gol. Bisogna giudicare sempre dopo dieci anni. Barella? Un grandissimo giocatore, è migliorato tanto e può migliorare ancora: fa pochi gol ancora, ma anche io ero così all'inizio fino ai 25 anni. Nel calcio parlano le statistiche. Dzeko? L'attaccante migliore con cui ho giocato, con lui mi sono trovato bene come trequartista".
 


Tags: Roma inter nainggolan

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