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Il grande rimpianto di Biasin: Solo pensarci mi fa incazzare

18/12/2021 12:53

Il grande rimpianto di Biasin: Solo pensarci mi fa incazzare |  Sport e Vai

Con i se e con i ma non si costruisce la storia e non si arriva da nessuna parte ma Fabrizio Biasin, nel suo editoriale per Linterista, non può non esprimere il suo rimpianto per non aver mai visto Eriksen allenato da Inzaghi. Nel giorno dell'addio ufficiale con il danese la firma del quotidiano Libero, noto tifoso interista, scrive tra l'altro

un anno fa, proprio quando Marotta annunciava con un filo di amarezza l’imminente separazione (“la storia del calcio è piena di questi casi, che ci siano giocatori che non risultano poi funzionali. Questo spetta all'allenatore valutarlo…”), accade il miracolo: Conte ed Eriksen si vengono incontro. Anzi no, sono costretti a farlo dalla contingenza: la proprietà cinese “chiude” il mercato, sia in entrata che in uscita, la dirigenza invita l’allenatore a mettere finalmente in campo il danese, l’allenatore esegue e lo incastra in una posizione di campo non propriamente sua. Ma, oh, meglio che niente. Eriksen si prende il ruolo volentieri, diventa fidato alfiere di Marcelo Brozovic e in un amen quell’Inter diventa praticamente imbattibile. 


Il pallone inizia a viaggiare a velocità siderale, passa nei piedi del biondino e in un amen finisce altrove. Brozovic ringrazia, perché può tirare il fiato, gli avversari invece no,  Eriksen gioca a un tocco, massimo due, la caratteristica dei campioni, quelli che non hanno bisogno di fare la ruota come i pavoni, quelli che un secondo prima di ricevere il pallone sanno già dove spedirlo.

Ecco perché sì, il saluto di ieri è stato all’altezza, la celebrazione pure, ma non riesce a neutralizzare l’amarezza. Chissà cosa sarebbe diventato costui nelle mani di mister Inzaghi, l’allenatore che (parola di tanti tra i giocatori nerazzurri) “ci ha ridato la libertà”. Ebbene, pensare a un Eriksen libero di inventare in quel po-po di impianto ci fa incazzare, avremmo voluto vederlo con i nostri occhi. E invece ciccia.  È vero, Calhanoglu sta facendo di tutto per non far rimpiangere il suo predecessore e ci sta riuscendo alla grande. Bravo, bravissimo, ma il sapore amaro rimane. Sarebbe stato bellissimo, sarebbe stato “giusto”. Epperò la vita non è giusta, mai.


Tags: inter INZAGHI eriksen

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