Ibra no limits: Autoelogi e parole che spaventano

Ibra non si smentisce. Segna e trascina il MIlan alla rimonta da sogno contro la Juventus, ma è forse nel dopo gara che dà il meglio di sè. Aver trionfato sotto gli occhi di Cristiano Ronaldo, rivale mai amato, gli dà un'energia in più che finisce col rafforzare ulteriormente l'ego smisurato dello svedese. A Dazn Ibra va a ruota libera sulla considerazione che bisogna avere di lui ma anche sul suo futuro.

Ibra pensa che con lui dall'inizio il Milan avrebbe vinto il titolo

Ibra si sbizzarisce in paradossi, il primo riguarda cosa sarebbe successo se anziché a gennaio fosse arrivato all'inizio della stagione: "Hanno fortuna, se fossi stato qua dal primo giorno avremmo vinto lo scudetto". I suoi 39 anni li sente e non li sente: "Sono vecchio non è un segreto, m è solo un numero. Sto facendo bene gli allenamenti, ho un buon equilibrio. Dovevo giocare un po' di più dall'ultima gara, ne mancano ancora tante. Sto bene, cerco di aiutare la squadra in tutti i modi."

Ibra aggiunge: "Mi sto divertendo, ho 38 anni, non ho il fisico di prima, faccio quello che posso fare, non posso fare quello che facevo a 20, ma con l'intelligenza ci arriva. Non sto qua per fare la mascotte ma perché voglio portare i risultati".

Ibra parla di possibile addio

Il futuro di Ibra sembra lontano dal Milan: "Vediamo, c'è ancora un mese per divertirmi. Ci sono cose che stanno succedendo qua di cui non siamo in controllo, mi dispiace per i tifosi, può essere l'ultima volta che mi vedono live....Può essere l'ultima volta che mi vedono giocare... Leggi fra le linee". Su un possibile futuro da allenatore Ibra resta criptico: "Sono presidente, allenatore e giocatore, ma mi pagano solo da giocatore".