13/10/2021 08:57
«Ho tre passaporti. Io sono nato in Brasile, mi sento brasiliano e vorrei giocare nel Brasile. Ma vediamo. Ascolto chi mi chiamerà, il calcio è cambiato: tante squadre naturalizzano i giocatori. Ho il vostro passaporto, c’è anche il mio amico Toloi in Nazionale. Italia, chiamami».
Ibanez si propone alla nazionale di Mancini ma per ora è concentrato sulla Roma. Parlando al Corriere dello Sport il difensore è consapevole che con Smalling out toccherà a lui contro la Juve
«Mi dispiace per Chris, che è un grande difensore. Da lui ho imparato molto. Non posso nemmeno dire che sia una fortuna per me, perché sono sempre stato pronto a giocare. In estate nessun giornale mi inseriva nella formazione titolare, invece mi sono ritagliato il mio spazio. Non ho mai pensato di considerare le proposte di altri club. Mourinho mi ha insegnato tante cose. Il primo giorno mi chiamò insieme al suo collaboratore Joao Sacramento, spiegandomi cosa gli piaceva e cosa non andava bene. Mi colpì perché già conosceva tutti i giocatori della Roma. Ma non credo di aver modificato il mio stile. Semplicemente, preferisco sentirmi più sicuro. Se posso gioco la palla, altrimenti non rischio»