I preti contro Maradona: San Paolo non si tocca

Lettere al cardinale, critiche al Comune, la contestazione al sì del vescovo della curia di Pozzuoli: i preti napoletani non ci stanno. Scherza coi fanti ma lascia stare i santi: San Paolo non si tocca. Secondo i prelati partenopei è un oltraggio dedicare lo stadio di Napoli alla memoria di Maradona, eliminando la denominazione iniziale di San Paolo. L'ok c'è stato, già la settimana prossima tutto dovrebbe diventare ufficiale ma si alza la voce di protesta dei preti.

Don Salvatore Giuliano, parroco della basilica di San Giovanni Maggiore, tramite una lettera inviata al cardinale Sepe, ha affermato:

Eminenza Reverendissima trovo veramente triste che mentre i potenti cancellano i nomi e i segni della fede dalle nostre città, noi cristiani restiamo in silenzio o, peggio, li appoggiamo. Lo stadio San Paolo resti al Santo che ci ha portato Gesù! Sento con umiltà la grande responsabilità innanzi a Dio di dirvelo”.

L’appello è condiviso da tanti altri prelati come don Luigi Merola, don Carmine Amore, don Lello Ponticelli e don Armando Sannino.

Secondo quanto scrive Il Mattino, potrebbe essere presa in considerazione dal Comune la proposta della doppia intitolazione: lo stadio diventerebbe così il San Paolo di Maradona, così come esiste il San Siro – Meazza (anche se nel caso di San Siro si tratta del quartiere e non del Santo).

I tifosi suggeriscono San Diego

Fioccano le reazioni sui social: "Ma poi che gli frega..è un posto dove si dicono parolacce da matti e lo vogliono pure intitolato ad un santo?" o anche: " Ma una via di mezzo? che so, San Diego?" e infine: "scontro titanico".