Higuain aspetta i fischi ma vuol zittire ancora il San Paolo

Sa già cosa lo aspetta. Sono passati due anni dall'addio al Napoli ma Gonzalo Higuain non spera in qualche sconto. Al San Paolo per lui saranno fischi e solo fischi. Non è bastato aver lasciato l'odiata Juventus, anche con la maglia rossonera il Pipita sarà sempre “Giudaìn” per i tifosi azzurri che l'hanno amato alla follia (ricambiati con 91 gol in 146 partite, con tanto di record di 36 gol in A nella sua ultima stagione napoletana) ma che non l'hanno mai perdonato non solo per aver lasciato Napoli ma per andare proprio dal nemico storico. C'è addio e addio, quello di Reina non ha lasciato strascichi tanto che a Fuorigrotta è prevista solo festa e applausi per lui. Quello di Higuain è altra cosa. I napoletani sono così, umorali: quando Lavezzi andò via fu salutato (e riaccolto, quando tornò al San Paolo) come un eroe, quando la stessa scelta di andare al Psg la fece Cavani ci furono solo fischi e insulti (salvo poi tornare a osannarlo nei giorni del delirio collettivo con la suggestione fantasiosa di un suo ritorno). Higuain però non l'hanno mai più rivoluto né risognato. E' e resta un nemico e tale sarà domani sera quando cercherà di guidare il Milan al successo. Lui sa come si fa. Da avversario ai partenopei ha già segnato 5 gol in 6 partite. Spesso decisivi. La prima volta era il 29 ottobre del 2016. Juventus e Napoli si stavano contendendo il primo posto in classifica. Al 70', sul risultato di 1-1 (gol di Bonucci e Callejon), arrivò il gol del Pipita con un tiro secco di sinistro: 2-1 e tutti a casa. La sua seconda da ex è avvenuta ancora allo Stadium, questa volta in Coppa Italia: dopo l'iniziale vantaggio di Callejon la Juventus riuscì a ribaltare il risultato con i gol di Dybala, Higuain (stavolta di destro) e ancora Dybala. Rimasto a secco nella partita di campionato del 2 aprile 2017 (finita 1-1), si è rifatto, con gli interessi, tre giorni dopo: in coppa era il Napoli riuscì a vincere per 3-2, ma la doppietta di Higuain permise alla Juventus di passare in virtù del 3-1 dell'andata. Quattro partite da avversario, quattro gol (tre di destro, uno di sinistro), tutti decisivi. Determinante il Pipita lo è stato anche il primo dicembre scorso, quando al San Paolo segnò l'unico gol della partita (ancora di destro), permettendo alla Juve di restare aggrappata alla vetta in un momento di difficoltà. Il Pipita è poi rimasto a secco nell'ultima partita con il Napoli, decisa dal gol di Koulibaly. In sei partite da ex ha quindi segnato cinque volte, giocando sempre dal primo all'ultimo minuto. E così sarà probabilmente anche domani sera. I fischi lo caricano, lo esaltano, lo incattiviscono. Segnerà anche domani?

Stefano Grandi