Ghoulam vicino al rientro: quanto cresce il Napoli con lui

Tornasse davvero ai livelli raggiunti prima dell'infortunio ci sarebbe da stappare champagne in casa-Napoli ma la notizia che Fazi Ghoulam si riaggregherà al gruppo negli allenamenti e che presto potrebbe anche tornare ad essere convocato va egualmente festeggiata. L'algerino è l'arma nascosta di Ancelotti: assieme a Meret (anch'egli sulla via del recupero dopo l'infortunio alla mano nel ritiro di Dimaro) è l'unico della rosa (esclusi gli altri lungodegenti Younes e Chiriches) a non essere stato ancora utilizzato dal nuovo tecnico. Ma anche quello vecchio ha pagato la sua assenza perchè Ghoulam non gioca da quasi un anno, dallo scorso novembre, dall'infortunio contro il Manchester City in Champions League, quando il suo ginocchio fece crac, cedendo con una rottura totale dei legamenti crociati. Dopo l'operazione e una lunga convalescenza, il terzino era tornato ad allenarsi e sembrava pronto al rientro a marzo, ma a febbraio un nuovo stop con l'infortunio in allenamento a Castel Volturno e la rottura della rotula del ginocchio sinistro, lo stesso infortunato a novembre. Nuova operazione e recupero con qualche apparizione in panchina a fine stagione. Poi le vacanze e l'attesa. Ma le notizie continuavano ad essere contrastanti: torna tra 10 giorni, no un mese, no due. Ora il calvario sembra vicino alla fine: ovvio che per ritrovare il ritmo-partita e la forma ci vorrà tempo ma Ghoulam freme per tornare in campo. Su quella fascia sinistra era diventato un aratro imprendibile, i suoi cross erano manna per Milik e gli altri, le sue sgroppate poderose una gioia per i tifosi. E nessuno come Ancelotti aspetta di rivedere il vero Ghoulam: finora sulla corsia mancina non hanno demeritato Mario Rui (nonostante la follia del rosso a Torino con la Juve) e Luperto (che però ora è acciaccato ed anche lui col Torino commise una leggerezza provocando un rigore), così come lo stesso Hysaj shiftato a sinistra contro l'Empoli si è meritato l'ampia sufficienza, ma Ghoulam è un'altra cosa. E' uno che fa la differenza e che andrebbe ad arricchire una rosa che continua a crescere. In più ha le caratteristiche del terzino che piace ad Ancelotti, fisicamente forte, qualitativamente bravo, eccellente nel dribbling e nel cross e capace di fare la doppia fase. Napoli incrocia le dita e aspetta il suo guerriero mancino.