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Gervasoni shock: "Così truccavo le partite"

11/10/2015 11:05

Gervasoni shock: "Così truccavo le partite" |  Sport e Vai

Il testimone chiave nell'inchiesta sul Calcioscommesse, Carlo Gervasoni, rivela come truccava le partite: "Ne ho combinate una dozzina dove ero in campo, ma ho cercato di truccarne altre dove non giocavo", spiega in un'intervista concessa alla trasmissione OpenSpace, su Italia 1. "Dare un numero esatto dei calciatori che ho contattato è complicato, c’è ancora un processo, in corso, ma più o meno erano una sessantina. Solo due hanno detto di no, un italiano e uno straniero. Mi sono accorto che era più complicato convincere gli stranieri, gli italiani invece si ponevano problemi all’inizio, poi quando avevano la mazzetta tra le mani erano facilitati. Non so dire la cifra totale che ho guadagnato, ma l'ho fatto per soldi. Incassavo 15mila euro al mese di stipendio, so che ho sbagliato e sono pentito, ma l'ho fatto perché fondamentalmente mi andava bene il fatto che in così breve tempo potevo intascare tanti soldi. A volte ho giocato anche contro la mia squadra. Il primo contatto con il clan degli zingari è stato come un corteggiamento, siamo andati a cena diverse volte. Loro scommettevano su piattaforme asiatiche, così da evitare il tracciamento, anche perché scommettevano solamente live. Il clan era molto organizzato, ogni venti o trenta giorni mi cambiavano la sim del telefono che usavamo solamente per dirci. Principalmente ci sentivamo su Skype". Già, ma come si trucca una partita? "Attraverso il coinvolgimento della struttura portante di una squadra. Se si ha il portiere si parte avvantaggiati, con l’attaccante e un difensore è molto più facile. Ho deciso di parlare per togliermi un peso, ma se non mi avessero beccato con le intercettazioni sarei andato avanti".


Tags: gervasoni calcioscommesse gare truccate

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