Gentile risponde a chi lo paragona a Chiellini

Crede che possa arrivare fino in fondo, ha fiducia in Mancini e gli piace come gioca questa Italia ma Claudio Gentile, intervenuto a Radio anch'io sport su Radio1, deve ricorrere alla diplomazia per rispondere alla prima domanda. "Chellini come me? Mah, ci può anche stare anche se i paragoni sono sempre difficili. Penso però che Chiellini sia uno dei difensori più forti che ci sia ora". Da ct ha vinto l'Europeo Under 21 nel 2004 e giudica così gli azzurri di Mancini: "Rivedo il gruppo della nazionale '78 e '82, vedo l'Italia finalista poi a volte non vince il più forte. La Spagna mi sembra senza gioco e senza elementi determinanti. L'Inghilterra è invece difficile da battere, vedo questa finale a Wembley. Non sarebbe facile perchè gli inglesi stanno dimostrando di essere all'altezza per vincere ma pensiamo prima alla Spagna".

Sull'importanza del gruppo l'ex difensore della Juventus aggiunge: "Se pensiamo come siamo partiti noi in Spagna nell'82 tra le critiche....Decidemmo il silenzio stampa e di fare gruppo, sapendo che con la vittoria avremmo superato le situazioni  negative ma far gruppo è importante sempre. Lo vedete in campo come i giocatori si aiutano l'uno con l'altro". Con Immobile e Belotti che non sono al top potrebbe toccare a Raspadori: "Penso che Mancini come Bearzot all'epoca ha il polso della situazione, se deve rischiare lo farà ma non sono così pessimista sulle nostre punte che sono da rispettare. Fanno gioco e aiutano i compagni".

Mancini da giocatore fu bocciato da Bearzot dopo che il giocatore era scappato dal ritiro a New York, durante una tournee della Nazionale in Usa, per scoprire la Grande Mela assieme a Gentile e Tardelli: "Io e Tardelli lo prendemmo con noi per girare la città ma commise l'errore di non avvisare, Bearzot non sapeva niente e ci aspettò fuori all'albergo. Gli dicemmo che la colpa era nostra e non di Mancini, sul momento il ct si calmò ma poi non lo chiamò più"