Gentile: Nell'82 Maradona insultò me e mia madre e scappò a fine gara

Oggi fa 100 km al giorno in bicicletta, la sua grande passione sin da piccolo ("Già ai tempi della Juventus tifavo per Gimondi. Durante il ritiro a Villar Perosa fingevo di essere infortunato per seguire in televisione il mondiale su strada. Poi Trapattoni mi sgamò e la pacchia finì") ma Claudio Gentile resta una delle immagini simbolo della storia delle sfide tra Italia e Argentina, che si affrontano stasera. Il suo duello con Maradona ai Mondiali '82 resterà indimenticabile, l'ex terzino ricorda a Il Giornale

«Andò che due sere prima di quella partita Bearzot e mi disse: ti ho visto bene, sei di nuovo in condizione, te la senti di marcare Maradona? «Pensai che Bearzot stesse scherzando. Gli risposi, quasi ridendo: vabbè mister, ci penso io. Presi le videocassette delle prime tre partite e me lo studiai, dormii come sempre, in camera singola, perché mi liberai di Tardelli che fino alle due o tre di notte teneva la luce accesa e leggeva, leggeva, leggeva....Diego mi provocò dal fischio di inizio, insultò mia madre, per rendermi nervoso ma ero abituato a ben altro. Al fischio finale scappò via, non volle scambiare la maglietta, fui l'unico a non avere un ricordo di quella partita».

Aveva i baffi Gentile quel giorno al Sarrià

«Una scommessa con un gruppetto di giornalisti, quando eravamo nel ritiro di Alassio. Mi dissero che saremmo tornati a casa dopo il primo turno, allora, risposi, mi faccio crescere i baffi e se passiamo vi mando tutti a...». Contro l'Argentina fu comunque battaglia, a parte gli insulti di Maradona... Gallego aveva l'unghia del mignolo lunga di quattro cinque centimetri, la conficcava sul collo di Paolo, un'azione codarda, così come Passarella e Tarantini non certo due signori».

Inevitabile il ricordo di Pertini

"Uno dei cimeli del Mondiale è uno dei palloni della finale, con la firma di Pertini. Non lo toccherà mai nessuno. La partita a carte in aereo? ero sveglio e guardavo il nostro presidente della Repubblica. Nello spogliatoio mi disse: Lei è un birichino!, poi, rivolto a tutti, disse una frase che è restata nella memoria come un trofeo: Voi non vi rendete ancora conto di che cosa avete fatto per l'Italia!"