Gazzetta: Juve fuori da coppe per un anno, ma un successo può limitare i danni

Anche la Gazzetta dello Sport inizia a essere pessimista sull'esito dei processi sportivi che coinvolgono la Juventus. Se non per la retrocessione in B, almeno per quel che concerne la qualificazione alla prossima edizione delle coppe europee. C'è un solo modo per Allegri e i suoi per limitare i danni: vincere la Coppa Italia e "neutralizzare" subito la possibile, se non certa, estromissione dalle competizioni che l'Uefa è pronta a decretare per antisportività e che entrerebbe in vigore alla prima occasione utile (magari quando la Juve si qualificherebbe per la Champions). Si legge sul quotidiano in edicola oggi:

"Obiettivo Coppa Italia per la Juve? Sì. Tutto in tre partite, sacrificando, se serve, anche il resto. C’è l’Inter nella doppia semifinale, poi una tra Fiorentina e Cremonese in finale: alla portata della miglior Juve. Può essere una scelta lungimirante: vediamo il perché. Il campionato è compromesso a prescindere dalla fuga del Napoli: i -15 delle plusvalenze rendono proibitivo un recupero. Un mezzo “scudetto” sarebbe il quarto posto con una grande rimonta, ma è probabile che la pena sia calcolata per essere afflittiva e impedire la qualificazione alla Champions. E in ogni caso sarebbe l’Uefa a sbarrare le porte, ricorrendo all’articolo dello Statuto che fa riferimento all’antisportività. La Juve però non può né deve rinunciare a vincere, in attesa dell’appello al Coni e del processo per gli stipendi. Sono in gioco l’Europa League (che promuove alla Champions) e la Coppa Italia (che dà un posto in Europa League) e valgono più del “semplice” trofeo. Visto che la Juve rischia almeno un anno fuori dalle coppe, è fondamentale qualificarsi già in questa stagione disgraziata per scontare subito la pena. Altrimenti il purgatorio diventerà un’agonia: la squalifica decorre infatti dal primo anno in cui ci si qualifica. La Coppa Italia è ora più importante di un (forse) inutile quarto posto in campionato. E l’Europa League è più preziosa ma molto più complicata".