Gattuso: Il ritiro per il Milan era il minimo. Critiche Berlusconi? Me le aspettavo, ma alleno io

Rino Gattuso prova a scuotere il Milan. Dopo il ritiro arriva l'Atalanta e non è una partita semplice per i rossoneri: "Siamo stati più di qualche ora insieme, abbiamo fatto una cena anche tutti i membri dello staff ed è stato bello vedere le famiglie, i bambini l'altra sera", dice il tecnico a proposito dei giorni di ritiro. "Il problema di questa squadra non è come lavora, dobbiamo avere veleno e con questa parola intendo non spaccare le gambe agli avversari, ma dare sempre quel qualcosa in più, in campo e anche nei rapporti con gli altri. Ogni volta che andiamo sotto scompariamo dal campo, dall'inizio della stagione è così e non va assolutamente bene. Affrontiamo l'Atalanta, una squadra che vola e che ha un'interpretazione agonistica straordinaria, che sembra migliorare la condizione nella stessa partita man mano che passano i minuti. Come si vince? Giocando in 30-40 metri, senza allungarci e senza dare campo agli avversari". Quali sensazioni alla vigilia della partita? "Bisogna continuare a lavorare, con la consapevolezza che le gambe ora possono andare meglio. Serve però anche percezione del pericolo: quando serve correre un metro in più e dare meno campo agli avversari, spesso lo capiamo dopo. Ora è il momento di capirlo prima, altrimenti si fanno figuracce come quelle che abbiamo rimediato finora". Quindi un'assunzione di responsabilità: "Il primo responsabile sono io. Il ritiro era il minimo dopo aver conquistato un punto tra Benevento e Verona. Rimedio antico? Non c'è stato un giocatore che si è ribellato, se l'avesse fatto avrei informato la stampa immediatamente. Tentennamenti dopo Verona? Mai avuti. Sono andato in sede solo per discutere se cominciare il ritiro martedì o mercoledì". Berlusconi gli ha dato dei consigli: "Nulla di nuovo, quando sono diventato allenatore ho parlato un'ora al telefono con il presidente (lo chiama proprio così, ndr). Tutti sanno, anche mio figlio di 10 anni, che lui ama giocare con le due punte, ma devo valutare lo schema migliore per i giocatori a disposizione. Bonucci? Vi assicuro, negli allenamenti è un esempio per tutti. Non mi ha mai fatto capire che possono essere le sue ultime partite in rossonero e il fatto che abbia cenato con due ex compagni non mi sorprende, l'ho fatto anche io da calciatore".