Figc, Tavecchio eletto presidente al terzo scrutinio

“Sarò il presidente di tutti, soprattutto di chi non mi ha votato”. Ha esordito così Carlo Tavecchio, 71 anni, eletto nuovo presidente della Federcalcio dopo il terzo scrutinio nell’assemblea elettiva. L’ex numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, guidata per 15 anni dal 1999 a oggi, ha ottenuto al terzo scrutinio il 63,63% delle preferenze: battuto l'unico sfidante Demetrio Albertini. Il primo scrutinio (con un quorum necessario del 75%) aveva fatto registrare il 60,2% per Tavecchio, 35,46% per Albertini, 4,33% schede bianche. Al secondo il distacco è aumentato: 63,18% contro 34,07 (2,76% schede bianche), infine la consacrazione anche senza l’unanimità dopo una giornata non priva di tensioni con accuse pesanti tra i vari presidenti di una serie A sempre più spaccata. Non è mancata un’altra gaffe di Tavecchio, che aveva messo seriamente a rischio la sua elezione per la frase razzista sul famigerato “Opti Pobà che mangiava le banane”. Il neo presidente, infatti, nel salutare il dimissionario Abete ha detto: “Un grande uomo ci ha lasciato”, tra l’imbarazzo dei presenti. Tavecchio si è limitato a dire poche parole, rimandando la conferenza ufficiale: “Con le parole non sono stato mai a mio agio. Facciamo le riforme insieme, niente ricette magiche. Ci vediamo il 18, non ho parlato con nessun commissario tecnico". E proprio il nuovo ct, che dovrà prendere il posto di Prandelli, sarà la prima urgenza del neopresidente. In pole ci sarebbe Conte, cui Tavecchio vorrebbe affidare il ruolo di coordinatore di tutte le nazionali ma è tutt’altro che scontato il sì dell’ex tecnico della Juventus. Intanto per delibera del Coni la serie B torna a 22 squadre, dovrebbe essere ripescato il Novara ma il calendario non verrà rifatto: i piemontesi affronteranno la squadra che era previsto che dovesse riposare a ogni giornata.