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Dotto: Ecco perchè Spalletti ha una testa superiore a tutti, da Klopp a Conte

20/04/2019 10:19

Dotto: Ecco perchè Spalletti ha una testa superiore a tutti, da Klopp a Conte |  Sport e Vai

E' un ritratto futuristico quello che Giancarlo Dotto fa di Luciano Spalletti sul Corriere dello sport, nel giorno di Inter-Roma. Il giornalista elogia tutti i pregi e gli stessi difetti del tecnico dell'Inter. Questi i passaggi principali del lunghissimo articolo: "M’è capitato una volta di entrare nella sua testa, cinque minuti, quanto basta per sapere che è la più interessante (di gran lunga) tra tutte, fatta eccezione per Bielsa el Loco, altro ossesso mica male. Più di Guardiola, il più intelligente di tutti, ma alla fine banale come tutti i primi della classe, impeccabile anche nella sconfitta e  nel male di vivere. Più di Mourinho, l’intelligenza perversa del manipolatore, al netto di un ego paranoico e insaziabile. Più di Klopp. Mille volte più interessante del totemico e monocorde Zeman o del finto serafico Ranieri, uno che comunica cose rassicuranti ma ordinarie, tipo “la minestra è a servita”.

Dello stesso Carlo Ancelotti, un contadino pieno di grazia che ha imparato col tempo a stare al mondo e, da mondano, molto meno interessante per l’inevitabile sottrazione di grazia. Più di Conte, non si discute, salentino ossesso sì ma elementare per quanto focalizzato su un unico tema e Fabio Capello che, da quando non è più focalizzato, è diventato uno dei tanti e uno dei tempi. Un affabile viveur.

Con Lucio, se l’avete capito, siamo in pieno Cervantes alias delirio. La sua vita, un assalto ai mulini a vento. Che lui, l’hidalgo di Certaldo, trasfigura e ingigantisce, senza nemmeno l’ausilio di un Sancho Panza. . È andato al massacro con “il Capitano c’è solo un Capitano”, sottovalutando l’idolatria di una città intera. Ha rischiato lo scontro probabilmente definitivo con i vertici dell’Inter, raccontando a modo suo il caso Icardi (“Umiliante trattare con il giocatore per convincerlo a giocare”). Non è da tutti finire in due capitali del calcio come Roma e Inter e finire allo scontro frontale con i due iconici capitani (e le rispettive consorti)

“Quando vince se li mangia tutti. Il problema è quando perde. Escono fuori le sue insicurezze.”, mi disse una volta Adani. “I suoi comportamenti sono spesso deviati da paure preventive che lo fanno vivere male”, mi raccontò Walter Sabatini che lo conosce bene e lo stima tanto. “Ossessionato dalla vittoria”, lo definì l’allora suo Momo Salah. Ossessionato sì, vero, ma dalla sconfitta.

Dicono sia un pessimo comunicatore. Falso. La gente pende dalle sue labbra, sa bene che dietro le sue contorsioni verbali è sempre in agguato il guizzo luciferino, il lampo di follia, la zampata zavattiniana. Quella smania di verità che gli fa dire cose che la stragrande maggioranza dei suoi colleghi si vieterebbe di pensare.

Lucio Spalletti non fa sconti a nessuno, tantomeno a se stesso. Persona vera, truccata da personaggio, in un mondo di mediocrissime comparse".


Tags: ancelotti spalletti Klopp

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