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Diffamazione, il verdetto su frase offensiva di Mino Raiola a Paola Ferrari

06/07/2021 16:32

Diffamazione, il verdetto su frase offensiva di Mino Raiola a Paola Ferrari |  Sport e Vai

Giudizio favorevole a Mino Raiola nella causa per diffamazione intentata da Paola Ferrari contro il noto procuratore sportivo. La giornalista Rai dovrà anche pagare le spese processuali, come deciso dal tribunale civile di Roma. Tutto è nato il 16 giugno 2017 quando la Ferrari su Twitter aveva scritto un Tweet sul lungo tergiversare di Donnarumma nel rinnovo di contratto col Milan, chiedendo che il portiere fosse estromesso per qualche tempo dalla nazionale: "Donnarumma non dovrebbe indossare la maglia della Nazionale per un anno". E ancora: "Codice Etico? Quale peggior esempio di chi tradisce per i soldi?". Altro Tweet: "Chi indossa la maglia della Nazionale deve essere un esempio per i giovani e lui non lo è più".

Il vaffa di Raiola alla Ferrari

Raiola, già all'epoca manager di Donnarumma, fu durissimo due giorni dopo in conferenza stampa: "Ho sentito una giornalista importante della Rai dire che Gigi dovrebbe essere tolto dalla Nazionale per un codigo etico, perché si è venduto per soldi, una signora che ha sposato una persona che gestisce uno dei fondi… hedge fund più grandi del mondo". Chiaro il riferimento all'imprenditore Marco De Benedetti, marito di Paola Ferrari e corresponsabile del fondo di investimenti Carlyle. "Si sveglia la mattina e pensa ai soldi, va a letto e pensa ai soldi", aggiunse il vulcanico procuratore che poi accusò la giornalista di non aver preso le distanze dal lancio di banconote false a indirizzo del portiere. "È inutile che noi discutiamo di terrorismo e poi non prendiamo distanza di certe cose che ci capitano sotto casa. Perciò io mi incazzo con quella Paola. Porca puttana, come cazzo ti permetti di dire codigo etico. Tu? Codigo Etico? Ma vattene a fare in culo tu e tutto Carlyle".

Raiola querelato per diffamazione

Da qui la querela con richiesta di risarcimento di cinque milioni di euro per le "frasi chiaramente diffamatorie" visto che Raiola "aveva affermato che la giornalista si sarebbe venduta e sposata per soldi, che bisognerebbe prendere le distanze dalle sue parole analogamente a come si prendono le distanze dal terrorismo e che se ne dovrebbe andare a quel paese". La giudice Valeria Chirico, però, ha rigettato la domanda, come riporta il quotidiano Libero, "non reputando le dichiarazioni in questione una condotta diffamatoria". Le esternazioni di Raiola rientrerebbero per la giudice "nel diritto di critica, che può essere esercitato utilizzando espressioni anche lesive della reputazione altrui, purché siano collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato (…) e non si risolvano in un’aggressione gratuita".

 


Tags: ferrari mino raiola diffamazione

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