16/09/2019 09:00
Dodici capi ultrà della Juventus sono finite in manette nell'operazione “Last banner” scattata all'alba. L'indagine è coordinata dalla procura di Torino e le accuse nei confronti degli ultras sono associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. L'indagine, condotta dalla Digos e dal gruppo criminalità organizzata della procura, coinvolge tutti i principali gruppi del tifo organizzato: Come si legge su Repubblica.it, gli arrestati avevano costituito un'associazione a delinquere che ricattava esponenti della Juve per avere biglietti gratuiti per le partite all'Allianz continuando il bagarinaggio. Sono in corso anche 39 perquisizioni in tutta Italia (Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella) nei riguardi di altri 37 referenti di gruppi ultrà. A far scattare le indagini è stata la denuncia sporta dalla Juventus un anno fa. Secondo quanto rivelato dalla società agli inquirenti, dopo l’interruzione due anni fa di alcuni vantaggi concessi ai gruppi ultras, i loro referenti avrebbero messo in campo strategie estorsive per riavere i vantaggi soppressi.