De Zerbi, il “predestinato” di Sarri vuol fare lo sgambetto al Napoli

Sul cammino che deve portare allo scudetto il Napoli deve fare attenzione a tutte le trappole disseminate per strada, da quelle più ovvie come le trasferte con le milanesi e lo scontro diretto con la Juve, a quelle più nascoste come può essere proprio il derby di domani sera col Benevento. E deve guardarsi anche dagli “amici”, come Roberto De Zerbi che non si è rassegnato all'idea della retrocessione e che da quando è arrivato sulla panchina sannita l'ha trasformata da Cenerentola o Brutto Anatroccolo in squadra vera, che se la gioca con chiunque. Quando nel 2016 prese in mano il Palermo ed affrontò al debutto il Napoli, perse 3-0 ma Sarri rimase impressionato dal collega e lo elogiò pubblicamente: “Il Palermo mi è piaciuto con il suo ordine in campo, nonostante abbiano cambiato allenatore da poco. Ho studiato De Zerbi, non il Palermo, e ho notato che le partite di questo giovane allenatore con il Foggia mettevano in luce alcune cose davvero interessanti, di un livello diverso dalla Lega Pro. Da quello che ho visto, De Zerbi ha le carte in regola per fare una grande carriera”. Quella che ha fatto solo in parte da calciatore, dove è rimasto un'eterna promessa. Un anno e mezzo con la maglia del Napoli è anche nel suo curriculum: fu preso come colpo grosso del mercato 2006 con la squadra in B ma fece solo 3 gol quell'anno e l'anno successivo fu mandato via in prestito dopo una sola rete (bellissima, peraltro) in coppa Italia col Cesena. Domani De Zerbi ritrova l'occasione fallita in carriera, il Napoli, e quel tecnico che lo stima tanto ed ha voglia di fare lo sgambetto alla capolista. Forte anche di un mercato da protagonista del Benevento. Che lui ha commentato così: “Se qualcuno pensava che il Benevento non facesse di tutto per migliorare la squadra, si è sbagliato. L’impegno che ci ha messo il presidente per allestire una nuova rosa è stato totale. Abbiamo preso giocatori forti, qualcuno è persino un lusso per una squadra che deve salvarsi. Penso soprattutto a Sandro. E’ anche vero che qualcuno non è ancora nelle migliori condizioni, ma per altri, tipo Guilherme e Djuricic, potrei anche sbilanciarmi. E’ evidente che ora solo il campo potrà dire se abbiamo fatto bene. Il Napoli – dice – esprime sicuramente il miglior calcio del campionato: se li prendi alti ti attaccano la profondità da tutte le parti, se li aspetti non esci più dalla tua metà campo. Però questa è anche una partita che crea stimoli incredibili, per cui chi deve affrontarli può anche trasformarsi in una scheggia impazzita”. Che il Napoli deve schivare.