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De Rossi: A Roma alcuni critici non distinguono pallone da noce di cocco

20/06/2016 15:02

De Rossi: A Roma alcuni critici non distinguono pallone da noce di cocco |  Sport e Vai

“A Roma sto benissimo, l'età mi fa valutare critiche e giudizi, l'esperienza mi ha anche insegnato che chi ti giudica non sa nemmeno di cosa sta parlando e non distingue un pallone da una noce di cocco”. La mette giù piano Daniele De Rossi dal ritiro dell'Italia. Il centrocampista della Roma parla di tutto ma si sofferma anche sul rapporto con la sua città e la sua squadra: “A volte non è cattiveria, è proprio incompetenza e penso di stare anche simpatico alla maggior parte dei giornalisti, non posso attaccarmi. Il fatto che non sia mai stato uno che si cerca di vendere dietro le quinte. Non sempre c'è la capacità di analizzare la situazione, un'annata o un infortunio. Bisogna essere rispettosi, come dice Adani. Ci sono ore e ore di lavoro, di sudore, sparare un giudizio su un calciatore. Se mai dovessi fare questo lavoro non mi dimenticherò mai queste parole". Poi ricorda i problemi fisici che ha avuto e che hanno messo a rischio la sua convocazione: “Ero infortunato, per questo non giocavo nella Roma, alcune ne ho saltate perchè la mia squadra vinceva e non c'era bisogno di cambiare ma non è corretto dire che ero stato fatto fuori. In Nazionale sto giocando bene ma penso che con la Roma ne ho fatte anche di migliori. Che passeggiavo e che fossi fuori dai piani di Conte e della Roma non era vero, il fatto di essere fuori dai pensieri dell'allenatore può darsi che sia perché ero stirato, due volte in un anno. Il cambio di valutazione è dovuta ai risultati, tutti quanti facciamo belle prestazioni. A Roma spesso dicono "è fatta, ce lo siamo tolti di torno", quando la Roma vince senza di me. Solo che non è bello, non è la realtà".

VIVA L'ITALIA - Sull'Italia parole al miele: “Anche senza Hazard o Ibra siamo forti”. Nonostante il primo posto blindato nel girone di Euro 2016, la nazionale azzurra viene considerata solo una squadra rocciosa ma poco spettacolare. Il centrocampista della Roma parla di “unità del gruppo anche senza individualità” e difende la nazionale: “Bisogna avere un equilibrio nel giudicare, non abbiamo quell'individualità che ruba l'occhio, non abbiamo le stelle che fanno innamorare i tifosi ma abbiamo altre caratteristiche che tante altre squadre non hanno. Grossa compattezza, un grande gruppo sia emotivo che nei ricambi. Molti hanno delle stelle poi il balzo tra quello e la sua riserva è molto alto. C'è equilibrio tra chi gioca e chi subentra. Inizialmente è stata una cosa non troppo negativa che le luci non fossero puntate su di noi. Poi c'è il valore aggiunto Conte, un vantaggio che abbiamo rispetto agli altri. Nostalgia perchè andrà via? No, sentiamo sempre la sua presenza e non ci interessa il suo futuro che conoscevamo da prima che iniziasse questa avventura".

L'AVVERSARIO - Con l'Irlanda mercoledì il risultato conta fino a un certo punto: "Non è una partita inutile, arriveremmo comunque primi, ma è una gara di spessore e non faremo regali. Importante chiudere a nove punti. Anche per chi non ha giocato spesso finora. Noi siamo calciatori, anche un po' egoisti, speriamo che chi non ha giocato finora possa essere protagonista nelle prossime gare". Dopo un passaggio sull'elezione della Raggi a sindaco di Roma (“Non ero sorpreso, era nell'aria, in bocca al lupo. Lì abbiamo bisogno di un cambio radicale, di una ventata d'ottimismo, le macerie sono pesanti da smaltire. Roma ha necessità di - forse una rinascita non è giusto - una risalita rapida. Vivendo in centro storico l'ho capito più di quando ero in periferia".) De Rossi elogia la difesa dell'Italia made in Juventus: “Credo sia il reparto migliore del mondo, insieme a Buffon. Il più omogeneo, i giocatori più complementari che possiamo trovare nel panorama calcistico mondiale, presi uno a uno sono eccezionali, sono contagiati da una mentalità trascinante per noi giocatori, anche per chi ce l'ha già di suo. C'è poco da dire, faccio il mio ruolo da mediano per le mie caratteristiche. Non sono né Pirlo né Iniesta anche se mi marcano a uomo novanta minuti, forse mi hanno scambiato per qualcun altro. So di avere doti tattiche difensive, cerco di far arrivare meno palloni possibili a una difesa che saprebbe sbrigarsela da sola. Il lavoro è poi di squadra, ma dovendo isolare i reparti loro sono fenomenali".


 


Tags: italia De Rossi hazard

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