11/06/2021 16:31
Si sente maturo per vincere, per traguardi ambiziosi e aspetta la coppa America per dimostrarlo al mondo. De Paul sa di essere seguito da tanti club, in Italia (Napoli, Milan e Juve) come in Spagna, e sul suo futuro dice in una lunga intervista a "The Guardian"
"Sono stato molto sincero e chiaro con chi dovevo essere chiaro. Ho detto quello che penso, quello che voglio. Ormai ho 27 anni. Non parlerò da nessun altra parte perché rispetto tutti all'Udinese, specialmente i tifosi che mi vogliono bene davvero".
Il nucleo del discorso però è la coppa America, che è stata spostata dall'Argentina al Brasile per l'emergenza covid
Sappiamo la passione che provano gli argentini. Sapevamo che gli stadi sarebbero scoppiati. Sapevamo che ogni squadra che sarebbe venuta a giocare non solo avrebbe affrontato noi, ma anche 60.000 o 70.000 persone che urlavano. L'abbiamo visto in Brasile due anni fa, era come se giocassero con un uomo in più. Quest'anno era il nostro turno, peccato
.La Copa América avrebbe dovuto iniziare al Monumental di Buenos Aires il 12 giugno 2020. Invece, inizierà questa domenica n Brasile ma De Paul è ottimista
abbiamo il miglior capitano che potremmo avere. Non parlerò del suo livello calcistico, perché è fuori discussione. Come persona e guida, Leo Messi è incomparabile. Avendolo, tutto è più facile. A livello umano ho avuto contatti con lui solo una volta: in Valencia-Barcellona del 2014. A parte questo non lo conoscevo. Gli piace avere un compagno, gli piace ascoltare una canzone, gli piace giocare a carte. Facciamo giochi di riscaldamento in cui dribbli, salti un cerchio, tiri. Io in Nazionale so il mio ruolo. Sono come una ruota di scorta e tutto quello che devo fare per vestire la maglia dell'Argentina, lo farò. Tutto arriva a suo tempo: c'è un momento per entrare in area e segnare, per rompere le linee, per aiutare Leo a essere fresco per attaccare o proteggere Paredes. Li completi. Il giorno in cui smetterò di giocare per l'Argentina, sarà perché qualcuno è stato più bravo, non perché non ho lavorato. Mi piace dare passaggi più che segnare