Covid e Serie A, proposta choc: paghino i no-vax

Come dichiarato nelle scorse ore dal professor Vincenzo Salini, medico sociale dello Spezia Calcio e membro della commissione medica Figc, ai microfoni di Radio Punto Nuovo, il focolaio Covid-19 che ha colpito il club ligure sarebbe stato scatenato dalla positività di alcuni atleti no-vax.

Sulle questione vaccini, il nuovo protocollo del Figc può ben poco visto che non esiste l'obbligo vaccinale per chi di professione fa il calciatore. Questo potrebbe però compromettere il normale svolgimento delle attività di un club, e quanto accaduto allo Spezia ben lo dimostra. I calciatori di Serie A che non hanno ancora ricevuto una dose sono circa il 10% e, in ogni squadra c'è chi è contrario al vaccino.

I club, dal canto loro si sono già mossi con campagne informative, ma ovviamente non possono obbligare nessuno a vaccinarsi. Oltre che per la salute dei propri calciatori, un contagio rappresenta anche un perdita dal punti di vista economico per la squadra. Ecco perché, il responsabilie sanitario del Bologna e membro della Commissione medica della Figc, Gianni Nanni ha proposto una soluzione per cercare di porre rimedio alla questione.

Secondo Nanni, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, qualora dovvessero presentarsi contagi in una squadra derivati dalla scelta di un calciatore di non vaccinarsi, questo dovrebbe risponderne moralmente ed economicamente:

Dal punto di vista legale non si può obbligare nessuno a vaccinarsi, ma bisogna fare in modo che chi sceglie di non farlo ne risponda dal punto di vista morale ed economico. Penso che possa essere giusto che paghino loro le terapie e i medici, ma anche che rimborsino i club, che per la loro scelta sono stati danneggiati. Sarò drastico, ma siamo nel mezzo di una pandemia. Questa non è una influenzetta da nulla. C'è bisogno di dotare il sistema calcio di regole speciali.