07/03/2020 09:16
«In un momento così complicato per il nostro paese è giusto che anche i calciatori facciano la loro parte e diano un segnale forte all'esterno. Troppo spesso questi ragazzi sono etichettati come superficiali o mercenari, adesso possono dimostrare il contrario mettendosi al servizio dei propri club e della collettività». Firmato Sandro Mazzola. L'ex direttore sportivo dell'Inter - come si legge su Il Giornale - lancia una proposta: «I giocatori hanno l'occasione di dimostrare che esistono e sono vicini alla popolazione. In A guadagnano milioni e per un mese potrebbero decurtarsi il 5% dello stipendio per destinarlo alle proprie società che dovranno far fronte a pesanti perdite e alla ricerca contro il coronavirus». Cosa succede intanto se contrae il virus un tesserato? Anche su questo Mazzola ha le idee chiare: «Ho giocato 20 anni tra Inter e Nazionale. Il calcio è uno sport di contatto. Impossibile tenere le distanze in campo imposte dal Ministero della Salute. Come si fa a mettersi in barriera sulle punizioni e a marcare gli avversari sulle palle inattive? Il rischio di contagio c'è, inutile negarlo. Fossi un giocatore un po' di preoccupazione l'avrei, anche se in campo dimentichi tutto».