Conti: Per colpa nostra Bearzot stava morendo annegato

E' il mese della celebrazione del Mundial '82, a quarant'anni di distanza dal trionfo di Madrid e stavolta a ricordare quell'avventura magica è Bruno Conti. Intervistato dal Corriere della Sera l'ex ala della Roma ricorda un aneddoto su un episodio gioioso che stava per trasformarsi in tragedia

   «Fu la vittoria di Bearzot, anche se rischiò di pagarla cara. Dopo quel 3-2 indimenticabile al Brasile ci diede un giorno libero e in molti lo passammo nella piscina dell’albergo. Passò a trovarci in tuta e con la pipa in bocca, io e Ciccio Graziani lo gettammo in acqua per scherzo. Stava per affogare. Non pensavamo che non sapesse nuotare…».

Un pensiero va alla gara vinta con l'Argentina

    «È la partita che ci permette di sbloccarci e Maradona dimostra la sua grandezza anche nella sconfitta. Nessun difensore ci andava leggero con lui, ma Diego non si è mai lamentato. Nasce tra me e lui un rapporto fortissimo. A ogni Roma-Napoli mi diceva: vieni a Napoli a giocare con me, tu sei il calcio. Mi invitò al suo matrimonio, venne a trovarmi a Trigoria quando avevo preso in corsa la panchina della Roma nell’anno in cui si bruciarono Prandelli, Voeller e Delneri. Io ero lusingato, però, volevo restare a Roma. C’era in discussione il contratto da rinnovare con il presidente Viola e ci incontrammo al ristorante Quadrifoglio. Spesso portavo i miei figli all’allenamento e in quella occasione c’era Daniele, che per Maradona aveva una venerazione. Viola gli chiese: “dove giocherà papà l’anno prossimo?” E Daniele: “va a Napoli da Maradona”. Non so cosa pensò Viola, però firmai subito dopo il contratto per restare»