13/07/2020 09:01
Conte o lo ami o lo odi. E spesso prima lo ami e poi lo odi. Il tecnico dell'Inter continua ad essere oggetto di discussioni e polemiche ed anche l'ex attaccante di Juve, Napoli e Lazio Paolo Di Canio dice la sua. Senza toni morbidi: "Ha fatto ripulire lo spogliatoio dell'Inter. Nella sua idea tutti devono remare dalla stessa parte, non deve esserci uno screzio nello spogliatoio. Lui è uno che accentra, è uno duro, lavora 24 ore al giorno, ti aspetti tanto da lui e invece è stato un lamento continuo fin dall'inizio. Vincevi, vincevi, vincevi e ok. Poi perdi, a Dortmund e dice: 'Ecco dove andiamo perché abbiamo due ragazzi del Cagliari..' facendo anche dei nomi. Io non mi meraviglierei che in società non siano contenti".
Conte non era amatissimo neanche al Chelsea, rivela Di Canio, grande conoscitore del calcio inglese: "Al Chelsea, anche se al primo anno aveva vinto, erano già avvelenati per il modo di porsi. Se non vinci e arrivi terzo hai fatto il minimo, non hai portato chissà cosa. Dall'Inter ci aspettavamo di più, soprattutto dopo il lockdown, avevamo visto un'Inter subito pronta. Tu puoi attaccare ogni volta che le cose vanno male quanto vuoi. Se vinci i calciatori sopportano e accettano, i giovani aspettano un po' di più, accettano anche la parola brutta. I calciatori sono un po' permalosi. Ma quando poi non vinci e dici: 'Vediamo chi sarà degno di questa maglia' lo spogliatoio si ribella, non nel senso che va in società, non vedo un gruppo che possa avere questa forza. Però mi insulti, io mi faccio un m.. così e mi dici che non sono all'altezza..."
Ultimo appunto a Conte in occasione del rigore col Sassuolo: "Non c'è pubblico, c'è silenzio, e uno come Antonio che dirige i suoi calciatori come marionette tra virgolette, perché non ha urlato a Lukaku: 'Tiralo tu, Romelu tiralo tu!', io glielo imputo perché lui è attento a tutto. E io sono convinto che per quanto è autocritico, perché è onesto, si sarà arrabbiato con sé stesso e poi con Lukaku sicuramente".