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Conte: Mi avevano sconsigliato di andare all'Inter

27/02/2021 08:15

Conte: Mi avevano sconsigliato di andare all'Inter |  Sport e Vai

Senza l'astio che spesso lo accompagna nelle conferenze in sala stampa e con la serenità che gli deriva dal primato in classifica, Antonio Conte si confessa al Corriere della Sera. Il tecnico dell'Inter ammette che la sconfitta lo fa stare male, ("so che la vivrò solo. Sento addosso la responsabilità. Per questo non voglio viverla. Durante la partita l’idea della sconfitta mi spinge a tirare fuori le unghie per azzannare tutti"), ribadisce che con la cultura del lavoro ha portato la sua squadra ad essere la vera competitor della Juve e rivela alcuni punti chiave della sua filosofia


Io dico ai calciatori che nel momento in cui stiamo attaccando bisogna essere pessimisti. L’ottimista è quello che pensa che non perderà la palla e non si prepara, il pessimista sì, pianifica maggiormente. Serve un grande equilibrio, per me il massimo è attaccare con 5-6 giocatori. Hakimi e Perisic, più Eriksen che è un trequartista e Barella un assaltatore. Nella prima parte del campionato creavamo tanto, ma eravamo un po’ scoperti e abbiamo preso troppi gol: ora c’è un buon equilibrio e tutti partecipano alle due fasi...Un tecnico come Rangnick mi ha fatto i complimenti dicendo: “Mi piace vedere l’Inter, la trovo sofisticata”. Spesso si parla di calcio semplice, ma evidentemente si nota che c’è un’idea.

Conte rifiuta l'idea che Lukaku sia devastante solo in campo aperto

"Toppo semplicistico dire che è bravo se ha campo. Mi auguro che lo lascino arrivare in area. Lukaku o Lautaro in area non credo siano una gioia per i difensori. Lukaku è un calciatore atipico nel mondo: è una prima punta e fa da target, è velocissimo, un giocatore da football americano

A Conte avevano sconsigliato l'Inter


"Finita la carriera da calciatore sono ripartito rimboccandomi le maniche, con l’Arezzo: il conte giocatore aveva vinto tutto, il conte allenatore è ripartito da zero. Mi sono messo in forte discussione. Chi ha giocato in grandi squadre pensa di poter essere un allenatore, invece è totalmente diverso. Ho avuto un percorso che mi ha portato ad arrivare al pianeta Inter molto più preparato. L’esperienza alla Juve è stata importante, ma ci sono arrivato con il bagaglio costruito precedentemente. Mi avevano sconsigliato l’Inter. Sono per le sfide e l’Inter è la più difficile della mia carriera. Ma non temo i confronti: so che nel mio campo ho da dire e tanto".

Per Conte chi lo voleva fuori dall'Inter non era interista


"Un tifoso avversario avrebbe spinto perché cacciassero conte dall’Inter. Da avversario voglio ammazzare (sia chiaro: intendo ammazzare sportivamente) il mio nemico: mandarmi via avrebbe facilitato gli altri. Quando vado in un club ci entro anima e corpo. Sono passionale e la passione fa la differenza, è contagiosa. La creatura la vivo e la faccio vivere a tutti quelli che lavorano con noi. Se si sente il senso d’appartenenza si dà qualcosa in più".

Dopo aver riaperto le porte alla Nazionale ("adesso il solo pensare alla Nazionale mi fa venire i brividi. La mia porta per l’Italia sarà sempre aperta") un pensiero sul futuro


"Un allenatore, quando decide di sposare un progetto è felice se ha la possibilità di lavorare a lungo nello stesso club. Se si è costretti ad andar via dopo poco c’è solo amarezza. Dare la propria impronta e restare per tanti anni è la cosa più bella. È anche più semplice lavorare dopo aver seminato bene. Mi piacerebbe ci fosse una continuità in tutto".


Tags: inter conte lukaku

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