Chiellini: E pensare che da piccolo volevo giocare a basket...

In un'intervista al sito dell'Uefa, il difensore della Juventus Giorgio Chiellini rivela come sia stato un po'...casuale il suo approccio al calcio. Da piccolo avrebbe voluto giocare a basket: “All'asilo il mio migliore amico giocava a basket. Io ho un fratello gemello e lui voleva giocare a calcio. Io essendo molto amico di questo ragazzo volevo giocare a basket con lui per stare con lui, solo che la scuola di basket non prendeva i bambini dai 5 anni, ma iniziava l'anno dopo. Invece a calcio, essendo sia io che mio fratello gemello già abbastanza grandicelli, ci hanno preso, siamo andati insieme a giocare a calcio e lì è iniziato questo grande amore e questa grande storia che mi ha portato fino a qua”. Chiellini non è nato difensore: “A dire la verità lo sono diventato, perché da bambino giocavo centrocampista, fino ai 12 anni 13 anni. Poi ho cominciato a fare tutta la fascia fino ai 20 e dai 20 in avanti ho iniziato a giocare stabilmente come difensore centrale. Per essere un difensore centrale sicuramente serve tanta attenzione e concentrazione, che sono due caratteristiche fondamentali. Devi provar piacere ad anticipare il pensiero dell'attaccante, quindi a fermare l'attaccante, non solo a segnare, fare gol, produrre, ma tra virgolette, a distruggere il gioco dell'avversario e ad impedire all'attaccante di segnare. E poi devi essere tra virgolette un pessimista, nel senso che quando hai la palla devi pensare sempre negativamente se te, la tua squadra o un tuo compagno la può perdere da un momento all'altro, se l'avversario può saltare il tuo compagno e creare una situazione pericolosa. Non è semplice riuscire a farlo per 90 minuti in tutte le partite perché poi l'impegno è tanto e quando magari sei anche più stanco e meno lucido fai fatica a pensare, ma la cosa più importante a prescindere dalle qualità tecniche e atletiche penso che sia poi la testa”.