Caso-Higuain: Falso che non segna alle big, vero che è ossessionato dal gol

Il colpevole è stato trovato: oltre ad Allegri, che non riscuote la simpatia di tutto il variegato mondo Juventus, per spiegare il crollo di Barcellona il peso finisce sulle spalle di Gonzalo. Le giustificazioni per Dybala si trovano sempre, è giovane del resto, per la difesa anche (mancava Chiellini) ma se c'è da martellare Higuain la critica non si tira indietro. Nella sua carriera il Pipita ne ha sentite (e superate) tante: lo chiamavano “gordo”, gli hanno sempre detto e ripetuto che cicca le partite importanti ma i numeri si possono leggere in tanti modi. E' vero che non ha mai segnato a Barcellona, Bayern Monaco, Manchester United, Real Madrid, Manchester City e Liverpool. Ma l'altro lato della medaglia dice che a tutte le altre o quasi i gol li ha sempre fatti. In Italia, dove ha segnato a tutte le big (dal Napoli alla Roma) e quasi sempre gol decisivi e belli, come in Europa. L'anno scorso trascinò lui la Juventus in finale con i gol al Monaco ma anche ai tempi di Napoli segnò all'Arsenal e al Borussia Dortmund di Klopp in Champions e spinse gli azzurri in semifinale di Europa League (fallendo però nel doppio confronto col Dnipro). In campionato con la maglia bianconera nella passata stagione ha segnato 32 gol (eguagliando il record Del Piero e Trezeguet per numero di reti in una singola stagione e a meno sei dal suo primato personale di 38), di cui 24 in campionato (60 nelle ultime 73 gare di Serie A, primo juventino dai tempi di Sivori e Charles a segnare più di 20 volte nel primo campionato in maglia bianconera) e tre in Coppa Italia, tutti nel doppio confronto con il Napoli (il bilancio contro la sua ex squadra racconta di quattro gol in altrettanti incontri), oltre ad essere andato a bersaglio in alcune delle sfide storicamente più delicate per la Vecchia Signora, come quelle contro Fiorentina, Torino, Roma e Lazio. Il Pipita ha segnato 13 gol in 39 gare nella fase a gironi di Champions League (media 0,33), 4 in 27 partite nelle gare ad eliminazione diretta. Allora dove è il problema? Se le cifre dicono che 4 finali perse (tra la sua Argentina e la Juve) sono il segnale di una idiosincrasia quando ci si gioca qualcosa di decisivo, il vero punto debole di Higuain è proprio quello che in altri momenti diventa la sua forza. Allegri stesso gli ha consigliato di essere più tranquillo in campo. E qui sta il punto. Lo ha confessato lui stesso anche di recente: “vivo per il gol, in testa bisogna avere sempre il gol”. E Higuain è un giocatore ossessionato dal gol. Lo si vede nel modo scomposto in cui chiama ogni pallone, nei gesti di stizza mai contenuti quando un compagno non gli passa la palla, nella concentrazione con cui gioca ogni minuto. Ma questa ossessione è anche un limite: gli toglie lucidità. Gonzalo sa e può essere utile anche senza segnare ma se ne dimentica. E se il gol non arriva ecco la disfatta.

Stefano Grandi