Carraro: Per il Napoli ho passato l'estate più brutta della mia vita

Per i tifosi del Napoli è stato il "nemico", il rappresentante delle istituzioni che anziché tendere una mano a una nobile del calcio italiano in difficoltà, come fatto in svariate occasioni con altre squadre, si è battuto perché il club azzurro scivolasse in serie C, nel rispetto più rigoroso di quelli che allora erano i regolamenti. Franco Carraro era presidente della Federcalcio nella torrida estate del 2004, quella che ha segnato l'avvento di Aurelio De Laurentiis e decretato la fine della vecchia Ssc Napoli. Interpellato da Radio Kiss Kiss, Carraro ricorda bene quel periodo:

"L'estate del fallimento del Napoli la più brutta della mia vita. Mi indagarono ma poi dimostrai la linearità del mio comportamento. Fu un periodo molto duro. Ebbi il sentore che qualcosa non andava, aprirono un’inchiesta per illecito sportivo. Ne dovetti rispondere anch'io, fui indagato. Per fortuna a distanza di anni  è stata riconosciuta la linearità dei miei comportamenti". 

Due anni dopo, in piena tempesta Calciopoli, l'Italia sarebbe diventata campione del mondo:

"Ricordo che mi chiamò Joao Havelange, ex presidente onorario della Fifa, e mi invitò alla finale del Mondiale in Germania. Io declinai, preferii vedere la partita a casa per evitare ulteriori polemiche. Ma la preparai io quella spedizione. Per fortuna l’Italia vinse".