Calciomercato Napoli: Hamsik il sacrificio per prendere un top-player?

Campioni e promesse: si muoverà sul doppio binario il calciomercato del Napoli stando alla spiegazione del ds Bigon che ha voluto chiarire le parole di Benitez. Non sarebbe un’alternativa: o due pezzi da novanta o giovani affamati di emergere ma una somma. Ovvero gli uni e gli altri. Una precisazione che però egualmente non lascia tranquilli i tifosi che sempre per bocca del tecnico spagnolo avvertono sinistri messaggi sulle potenzialità di spesa del club. Sul discorso del fatturato che fa la differenza Benitez si era espresso già più volte ma ieri, dopo il pari a San Siro con l’Inter, ha voluto ribadire un concetto specificando come il Napoli appartenga alla tipologia di club che per comprare campioni importanti devono prima vendere qualcuno dei propri: “Il discorso del fatturato in Italia ancora non si capisce bene: il fatturato fa la differenza durante tutto l'anno e  durante 10 anni, perchè una squadra che ha più fatturato può comprare giocatori più cari e spendere di più su un parametro zero, se pagano 10 milioni lordi di ingaggio non è gratis, sono 50 milioni in 5 anni. Questo è facile da capire.  Una squadra come il Napoli che deve vendere, per comprare  un pezzo da novanta, è diversa da una squadra che per 30 anni ha un fatturato alto. Questa è la differenza del fatturato, in una partita o in una finale non fa la differenza, la differenza la fa in un campionato ed in tanti anni. Se io ho una casa da un milione e voglio comprarne una da due milioni ma in tasca ne ho uno,  vendo la mia per comprare l'altra. Quando uno ha più soldi ed un fatturato più alto e compra una casa da 10 milioni e non vende la sua di 3 o di 5, ha due case. Questo significa fatturato alto per tanti anni, credo che se qualcuno non l'ha capito, l'ho spiegato adesso". Una metafora che ha allarmato parecchi tifosi: se il Napoli punta a qualche grande campione, quale sarà la “casa” da vendere per puntare in alto senza svenarsi? Non mancano uomini mercato al club azzurro ma c’è da considerare intoccabili Higuain, Mertens, Callejon e Albiol. Chi dunque potrebbe essere sacrificato per reperire i soldi necessari ad altri campioni? Gli indiziati sono due: Hamsik e Insigne. Fino allo scorso autunno anche la cessione di Zuniga avrebbe potuto garantire una bella somma ma l’infortunio del colombiano che non gioca da ottobre, ha fatto calare il prezzo del suo cartellino e la clausola rescissoria di 30 milioni è da considerare fuori mercato per chiunque. Se dunque il Napoli anzichè aggiungere top-player dovesse sostituirli come ha fatto nelle ultime due stagioni, vendendo prima Lavezzi e poi Cavani, ecco che i riflettori vengono puntati sullo slovacco e sullo scugnizzo, per motivi diversi insoddisfatti della stagione ma con tanti pretendenti. Hamsik ieri è entrato solo nella ripresa contro l’Inter e sta attraversando un lungo periodo di difficoltà (fisiche, tattiche e mentali) che dura da ancor prima dell’infortunio. In Inghilterra vanta estimatori importanti, con in testa il Manchester United. Se ci fosse un club disposto a valutarlo 30 milioni un suo addio non sarebbe impossibile. Insigne invece è scontento del ruolo, gioca molto ma non segna più ed addebita la sua anemia sotto porta ai movimenti che gli chiede Benitez. Teme di giocarsi la Nazionale e sarebbe pronto ad andar via. Preme per averlo la Fiorentina ma piace anche all’Everton. Il Napoli non vorrebbe cederlo ma se il giocatore s’impuntasse e se arrivasse un’offerta importante (superiore ai 20 milioni) ecco che anche lo scugnizzo azzurro potrebbe essere sacrificato per puntare all’acquisto di top-player.

Stefano Grandi