Calciomercato Napoli: Countdown per Capoue, pressing su Moreno

E’ il tempo il principale nemico del Napoli sul calciomercato. Quello perso dietro trattative misteriose e poi fallite (da Nainggolan e Bastos a Gonalons) e quello che resta prima della chiusura della finestra invernale. Benitez chiede giocatori di qualità e la società sta provando ad accontentarlo ma messa alle strette potrebbe essere costretta a prendere anche qualche seconda scelta. Criterio sempre bocciato da Benitez, che ha sempre detto di avere grande fiducia nella rosa a disposizione e che sarebbero arrivati solo campioni più forti di quelli che già ci sono ma a centrocampo non si può più guardare tanto per il sottile. L’arrivo di Jorginho è insufficiente per un reparto numericamente lacunoso già dall’estate: uno nuovo deve venire. Meglio se fortissimo ma se così non fosse non si può guardare troppo per il sottile. Il problema è infatti il recupero di Behrami. Il giocatore è a Lugano, dove sta svolgendo la riabilitazione per l’infortunio al piede e nei prossimi giorni sarà al centro tecnico di Castel Volturno per un punto della situazione con lo staff sanitario del Napoli. I tempi di recupero potrebbero allungarsi qualora il giocatore dovesse insistere sull’ipotesi di un’operazione chirurgica ma in ogni caso prima di marzo lo svizzero non sarà utilizzabile. E i due superstiti, Inler e Dzemaili, stanno accusando palesemente la fatica. Se Song del Barcellona resta il sogno proibito e M’Vila è l’alternativa più calda, il Napoli non ha smesso di pensare a Capoue. Non vuol però cedere alle richieste esose del Tottenham il club azzurro, che spera ancora in uno sconto rispetto ai 15 milioni sparati dagli Spurs. Benitez preme anche per un altro suo pallino, l’esterno sinistro del Siviglia Alberto Moreno. In questo caso non ci sarebbe una seconda opzione per il ruolo di terzino: o arriva lo spagnolo o si resta con chi c’è. Il procuratore del giocatore, Javier Moya, ha già ricevuto un’offerta intrigante ma il Siviglia, con cui Moreno è legato da un contratto fino al 2018, bussa a danari. Decisiva potrebbe essere la volontà del mancino, che a Napoli riceverebbe uno stipendio superiore almeno il doppio a quello attuale.

Stefano Grandi