Calcio: Meno 100 al Mondiale in Brasile, è corsa contro il tempo

A  cento giorni dall’inizio dei Mondiali in Brasile si respira ancora ansia e preoccupazione per numerosi lavori di infrastrutture e organizzativi che non sono stati ancora completati. Quattro delle 12 sedi che ospiteranno le gare non sono pronte e due non saranno completate fino ad aprile, a soli due mesi dall’esordio del Brasile contro la Croazia del 12 giugno. E’ una corsa contro il tempo anche per terminare i lavori ai terminal degli aeroporti e ai sistemi di trasporto interni. Il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, si è detto ottimista: “Non è stato facile ma credo che le cose stiano andando per il meglio, è sempre una sfida approntare tutto in tempo utile”. Proprio lui nel 2012 aveva rotto ogni aplomb diplomatico dichiarando che il Brasile aveva “bisogno di un calcio nel didietro”. I problemi in realtà esistono ancora ed alcune situazioni sono in alto mare: due degli stadi ultimati già hanno mostrato segni di usura ed a Belo Horizonte parte del tetto dell’impianto è andato in frantumi dopo un acquazzone. Il Brasile paga la lentezza nell’organizzazione: ci sono voluti ben due anni, dopo l’assegnazione dei Mondiali che risale al 2007, per decidere le città che avrebbero ospitato le gare. Dietro l’angolo i pericoli legati al traffico (alcune città ospitanti potranno dichiarare giornate festive quelle in cui si svolgerà una partita, nel tentativo di ridurre il traffico) e ai trasporti: cinque città hanno già abbandonato l’idea di aggiungere nuove corsie preferenziali riservate ai bis e di potenziare le linee metropolitane e di tram. Tutto da cominciare invece il lavoro per quanto riguarda le reti di telecomunicazione per i media, si aspetta che siano completate appieno tutte le strutture negli stadi, un’operazione che richiede non meno di 90 giorni di lavoro e che quindi va iniziata subito. Finora sono stati venduti già 1,5 milioni di biglietti, oltre la metà acquistati dai brasiliani, e le previsioni parlano di 3 milioni di brasiliani che gireranno per il paese per assistere agli incontri e di almeno 600mila tifosi stranieri.

Stefano Grandi