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Calcio, Conte: Non si va a teatro a vedere la Juve, voglio più rabbia

26/10/2013 15:41

Calcio, Conte: Non si va a teatro a vedere la Juve, voglio più rabbia |  Sport e Vai

Chiede entusiasmo e fame Antonio Conte. Per il tecnico della Juventus sono solo queste le componenti che mancano alla sua squadra e nient’altro. Non sente aria di crisi l’allenatore bianconero dopo due ko di fila, con Fiorentina e Real Madrid, che hanno spinto ad intervenire anche il presidente Agnelli. Conte smentisce anche che ci siano attriti tra lui e la società e rimanda a discorsi fatti già da tempo, quando a bocce semi-ferme aveva lanciato l’allarme di tentativi di destabilizzazione dall’esterno: “Quando io parlavo di destabilizzazione, c'è anche il fatto che io sia ai ferri corti con Marotta, con la società. Questo fa parte della destabilizzazione che si vuole fare per non farci vincere ancora quest'anno, per far vedere che comunque che ci sono dei problemi all'interno della Juventus, tra di noi e che quindi comunque si sta cercando di sfasciare il tutto. Io penso che in due anni si sia creato veramente qualcosa di incredibile, si sia creata una piccola macchina da guerra che in due anni ha vinto quattro trofei, ha abbattuto i costi e questo è sotto gli occhi di tutti. Io penso che fare più di quello che abbiamo fatto, secondo me era impossibile e debbo dire che la Juventus ha ritrovato appeal internazionale penso per grande merito per il lavoro che si è fatto sul campo, mio e dei calciatori, quindi unito al lavoro della società, a livello di mercato, siamo riusciti a fare qualcosa di incredibile e di straordinario. Però sappiamo che nel calcio non basta, che nel calcio bisogna sempre pensare al domani. Invito anche l'ambiente juventino e i tifosi juventini a non dare niente per scontanto, niente, niente, di starci vicino e di ritrovare quell'entusiasmo che avevamo il primo anno, quando venivamo da due settimi posti. Io penso che se ritroviamo quell'entusiasmo, la squadra lo sente. Ritroviamo tutti un po' quella verve, quell'entusiasmo, quella fame che avevamo  quando venivano qui le squadre in casa, venivano assalite da undici giocatori in campo, ma anche da chi stava sugli spalti. Oggi si è tornati un po' a teatro, ecco”. Conte non si è sentito coinvolto in prima persona nello sfogo di Agnelli: “Penso che il presidente abbia voluto dare un segnale a tutti, nessuno escluso, quindi sono contento di essere stato precursore di quello che ieri ha detto il presidente, ha rimarcato, così come sono convinto che questo mio gridare 'al lupo, al lupo', già ad agosto abbia già fatto iniziare un percorso importante alla squadra ma se mi dite se mi sento toccato, io non mi sento assolutamente toccato da questo discorso".

Stefano Grandi

 


Tags: juventus fiorentina real madrid marotta conte agnelli teatro

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