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Cabrini: L'incubo Bruno Conti e l'amicizia con Prandelli

07/03/2020 11:14

Cabrini: L'incubo Bruno Conti e l'amicizia con Prandelli |  Sport e Vai

"Sono stato il primo calciatore italiano ad avvicinare il mondo dello sport ad altri mondi. Da lì si è allargata la mia popolarità. Una volta delle ammiratrici esuberanti mi hanno strappato i vestiti. Faceva parte anche del personaggio. Ero in trasferta con la Juventus, mi son trovato in mezzo a una marea di tifosi e tifosi. E' chiaro che ti toccano, ti strappano...Mi sono ritrovato senza camicia. Compagni gelosi? Mai. Questa non è una cosa che entra nello spogliatoio. Ho ricevuto tantissime lettere dalle ammiratrici. Quelle che ho aperto non le ho conservate. Ne ho ancora diversi sacchi da aprire. Magari un giorno le aprirò. Ma ormai sono lettere di quarant'anni fa". Antonio Cabrini è stato tra i primi sex symbol del calcio e si racconta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici". L'ex terzino della Juventus ricorda anche il mondiale del 1982: "E' sempre bello parlarne. Quando vedi che parlando di questa impresa la gente si emoziona è una enorme soddisfazione. Non è mai stancante parlarne. Credo che quello per l'Italia sia stato il Mondiale dei Mondiale. Stavo in camera con Rossi. Mi ricordo che dopo la sua tripletta al Brasile abbiamo iniziato a renderci conto che avremmo potuto vincere il Mondiale. C'era la semifinale con la Polonia, avevamo la consapevolezza di essere davvero forti". In chiusura: "L'attaccante più forte contro cui ho giocato? Tra gli italiani Bruno Conti. Tra gli stranieri, anche se non lo marchi, quando vedi Maradona capisci che stiamo parlando di altro. Il compagno di squadra a cui sono rimasto legato? Cesare Prandelli".


Tags: prandelli maradona cabrini

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