23/09/2022 08:18
Dal palco del Festival dello Sport di Trento, Gigi Buffon si sofferma sui guai della Juve. La formazione bianconera gli è rimasta nel cuore e l'attuale portiere del Parma soffre non poco a vedere la Vecchia Signora ridotta così male:
“Non dico niente perché in questo momento ogni parola rischierebbe di avere un'accezione polemica e non lo voglio affatto. Anche quando c'ero io a volte è capitato di partire male, poi siamo arrivati in alto. È una questione di DNA della squadra e dei singoli individui, non tutti possono avere il DNA della Juventus. Stiamo parlando di un club con un'idea chiara e un imprinting altrettanto chiaro. Chiellini? La verità è che mi manca, abbiamo condiviso tanta parte di vita, lui come anche altri. Col blocco storico della Juventus siamo cresciuti insieme in tutto: nella mentalità, nella capacità. Chiellini è il giocatore che farei prendere a esempio a ogni giovane, non è nato con doti tecniche speciali ma è diventato un campionissimo attraverso il lavoro, la mentalità e l'intelligenza. Le doti nella vita e nello sport aiutano, ma non sono tutto. Chiellini è stato il più grande miracolo che abbia mai visto nel corso della mia carriera, lo metto fra i più grandi in assoluto”.
Quindi un retroscena di mercato:
“Quando sono tornato da Parigi alla Juventus mi hanno chiesto dei portieri e dissi di Maignan del Lille, che però nessuno considerava. Mi chiedevo il perché. Quando il Milan lo prese mandai un messaggio a Maldini, dicendo che in pochi credevano in lui ma che aveva preso un grande portiere. E infatti è andata così”.