Buffon rivela il giorno in cui è stato più fiero della sua Juve

Alla storia è passata come la partita dell'arbitro dal "bidone di immondizia nel cuore" ma quel Real Madrid-Juventus, quarti di finale di Champions League che vide i bianconeri rimontare lo 0-3 dell'andata per poi essere beffati su rigore al 93', rappresenta qualcosa di più per Gigi Buffon. Proprio l'ex portiere bianconero, protagonista del clamoroso sfogo a fine gara, rivela a BeinSport

"Mi ricordo molto bene quella serata. C’è stato il momento in cui sono stato più fiero di essere capitano della mia squadra. Quando ci ripenso mi commuovo, perché solo un gruppo forte con coraggio e spirito da guerrieri può pensare di fare la rimonta. Quando siamo andati a Madrid avevamo la forza per ribaltarla. Una sensazione di benessere che non ho provato altre volte".

Poi Buffon rivela perché disse sì al Psg

Un giorno di tre anni fa a fine marzo a Torino mi chiedono: hai deciso di smettere? Dico di sì, è giusto così. Per scherzare aggiungo, se mi chiamano Psg, Real Madrid o Barcellona magari lo prendo in considerazione e dopo 20 giorni mi chiama il Psg e ho detto sì. Mi affascinava una squadra con tanta potenzialità in Champions League e questo era uno stimolo importante, in più potevo fare un’esperienza fuori dall’Italia e potevo continuare a giocare a livelli altissimi

Dopo un pensiero per il futuro ("Fare il ct è qualcosa che mi piacerebbe, più di fare l’allenatore. Anche in giro per il mondo, magari in Australia") Buffon ha ribadito poi i motivi sulla scelta di giocare ancora al Parma

"Gioco perché mi sento molto bene, mi sento ancora un portiere forte e penso di essere ancora molto utile ai compagni. Per questo ho scelto di tornare a Parma, sapevo di portare valori ed emozioni e so che riesco a rendere al meglio. Parma era la soluzione migliore per continuare a rendere ad alto livello"